Kiri, continuano anche per questa nuova stagione, le segnalazioni di Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
DEBUTTI..
"TUTTO ESAURITO …MA SIETE ANCORA IN TEMPO!"
di MAX PAIELLA E CATERINA BRIGLIADORI
con MAX PAIELLA REGIA STEFANO MESSINA
TEATRO VITTORIA - Roma
dal 20 al 31 marzo 2018, ore 21.00_ ore 21.00 (mercoledi 21 ore 17.00 ; martedi 27 ore 20.00 ; domenica ore 17.30)
Il nuovo spettacolo dell’eclettico ed esilarante Max Paiella debutta in prima nazionale sul palcoscenico del Teatro Vittoria, dal 20 al 31 marzo. Una divertente riflessione che analizza l'esaurimento in tutte le sue forme. Ma la fine segna sempre un nuovo inizio. L'Esaurimento delle risorse naturali è alle porte, infatti. Stiamo perdendo specie di animali, piante e sindaci. Si esaurisce la pazienza, la lingua italiana e spesso anche il dialetto. Si dissolvono tradizioni, idee ed emozioni. Il clima si sta deteriorando, ma anche la nostra realtà quotidiana fatta sempre più spesso di frasi idee e concetti parzialmente scremati...Che ci rendono parzialmente stremati.
‘Coraggio! Finiscono storie d'amore ma anche litigi; leaders politici ma anche crisi economiche, scompaiono talvolta i capelli ma anche i raffreddori allergici....
Ho finito anche le parole per la presentazione, non rimane che fare lo spettacolo. Affrettatevi perché già da adesso è: TUTTO ESAURITO!’ Max Paiella
di Max Paiella e Caterina Brigliadori - con Max Paiella Regia Stefano Messina - Regia Video Claudio Piccolotto - Scenografie Carlo Ficini - Musiche Attilio Di Giovanni e Max Paiella Dir di scena Diego Caccavallo - Luci Fabio Persia Audio Fabio Caratelli - produzione Corvino produzioni
Costo: Biglietti: intero platea 28 € , intero galleria 22 € (compresi 3 euro di prevendita) ridotti in convenzione: platea 21 € e galleria 18 € (compresi i 3 euro di prevendita) Promozione gruppi: 1 biglietto cortesia ogni 10 spettatori paganti
Informazioni: botteghino: 06 5740170 ; 065740598 lunedì (ore 16-19), martedì - sabato (ore 11- 20), domenica (ore 11-13.30 e 16-18) Vendita on-line e info: www.teatrovittoria.it
Indirizzo: piazza di Santa Maria Liberatrice, 10 - Roma
Sito di Riferimento: www.teatrovittoria.it
_________________________________________________________________________
Arte e Spettacolo Domovoj
presenta
"QUESTO AMORE"
con Laura Lattuada-Massimiliano Vado–Eleonora
De Luca
Tratto dal
Romanzo di Roberto Cotroneo
Drammaturgia e
Regia di Matteo Tarasco
OFF OFF THEATRE - Roma
dal 20 al 25 marzo 2018 , orario:
serali ore 21.00, pomeridiane ore 18.00
Tratto
dal romanzo omonimo di Roberto Cotroneo, tra gli autori contemporanei più apprezzati, con la drammaturgia.
NOTE DI REGIA:
FORTE
COME LA MORTE E’ AMORE
“Questo amore” è un
romanzo folgorante, di profonda bellezza poetica e di altissima fattura
stilistica; un romanzo che parla al cuore del lettore con la voce intensa della
poesia. Proprio per questo motivo abbiamo ritenuto necessario “dare voce”, la
viva voce del teatro, alle parole brucianti di questa straordinaria storia
d’amore tra una professoressa e un ex calciatore, che tanto somigliano a Romeo
e Giulietta, a Tristano e Isotta, ad Orfeo ed Euridice.
E
così, Roberto Cotroneo, sollecitato da me e l’attrice Laura Lattuada, ha deciso
di “riscrivere” il romanzo in forma scenica e ne ha tratto una testo teatrale.
Ma non si tratta di un mero adattamento del testo originale, né di
trasposizione scenica, bensì di una nuova opera, parente del romanzo, nata per gemmazione, l’opera nuova di uno dei
più apprezzati romanzieri contemporanei italiani che per la prima volta si
misura con la scrittura per il palcoscenico. Questo spettacolo rappresenta
un’ideale continuazione del lavoro che io e l’attrice Laura Lattuada, abbiamo
intrapreso sulla nuova drammaturgia italiana ed inaugurato con il dittico di
Susanna Tamaro, “L’inferno non esiste?”,
due storie che parlano di violenza sulle donne. Riteniamo infatti che
raccontare l’odierno quotidiano di un paese in forte mutazione, quale il nostro
in questo momento, sia un obbligo civile e morale di ogni artista e cittadino.
E pertanto abbiamo scelto di intraprendere un percorso di forte impegno e di
rinnovamento, suggerendo a scrittori contemporanei di scrivere nuova
drammaturgia per un nuovo teatro.
Anna, una insegnante di lettere, e Edo,
un ex calciatore di serie A, si amano sin dal primo istante in cui
si conoscono; e sin dal loro primo incontro parlano di poesia, o meglio,
parlano di amore attraverso le parole dei poeti più amati, attraverso le pagine
dei libri allineati sugli scaffali della libreria che hanno deciso di aprire
insieme e che diventa il luogo segreto, pubblico ma al contempo intimo, dove
cresce il loro amore. Ma anche il luogo dove Anna attenderà Edo. Perché lui è
andato via, non si sa dove, senza motivo, senza un preavviso, come svanito in
un nulla incomprensibile, risucchiato in un’altra dimensione. E Anna dedicherà
la sua intera vita nell’attesa di Edo, nonostante la loro figlia, oramai
adulta, cerchi di dissuadere la madre sognatrice dall’aspettare qualcuno che
sembra non volere o non poter tornare indietro.
con Laura
Lattuada, Massimiliano Vado, Eleonora De Luca - Tratto dal Romanzo di Roberto
Cotroneo - Drammaturgia e Regia di Matteo Tarasco - Spazio - Scenico, costumi e
Luci Matteo Tarasco - Elaborazioni Musicali Fefo Forconi – - Assistente alla
Regia Marta Selvaggio - Produzione Esecutiva Marilia Chimenti
Costo: Biglietto intero 25 €
- ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under
26
Indirizzo: Via
Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:
06 89239515 - info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
__________________________________________________________________________
Avviso ai Soci
L'Associazione Culturale
Teatro Trastevere
presenta
presenta
"Circus"
di Enrico Di Fabio
regia Pierfrancesco Ambrogio
TEATRO TRASTEVERE - Roma
dal 20 al 25 marzo, ore 21.00_dom. 17.30
In
Circus non c’è nulla di vero.
Tutto
è parossisticamente esasperato.
Il
luogo stesso nel quale si muovono i personaggi è metafora di una realtà
distorta
dove
gli equilibri sono precari e il rischio di morire è sempre presente.
Mentre
nella pista si allestisce lo spettacolo, nel retro avviene uno scontro feroce
tra generazioni. Da una parte i vecchi, detentori del potere, avidi e cinici, e
dall’altra i giovani nipoti ingenui, crudeli e goffi.
Esasperare
nel grottesco i caratteri dei personaggi creati da Enrico Di Fabio appare
secondo la regia magistrale ed originale di Pierfrancesco Ambrogio la
chiave giusta per poter veicolare il
messaggio che il testo enuncia: “l’impossibilità di poter vedere
realizzate le proprie aspirazioni in una società squilibrata che annaspa alla
ricerca di senso”.
con Lucia Ciardo: Lucy – Ebe; Patrizia
Bollini: Artemide – Perun; Barbara Abbondanza: Tito – Calliope; Serafino Iorli:
Apollonio - Teresa
Costo: Biglietto intero 12 € - ridotto 10 €
Kiroconvenzione:
INGRESSO RIDOTTO per tutti i Kiri iscitti alla pagina facebook di
Kirolandia MEDIA PARTNER del TEATRO
Informazioni: 06.5814004
- info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via
Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
_________________________________________________________________________
COMICROFONO
presenta
presenta
"VE LO DICO LO STESSO"
di Fabian Grutt e Giuliano Rinaldi
con Fabian
Grutt
regia di Francesco Arienzo
TEATRO GOLDEN - Roma
25 marzo 2018, ore 21.00
In scena al Teatro
Golden di Roma il monologo scritto da Fabian Grutt e Giuliano Rinaldi, per la regia di Francesco Arienzo e l'interpretazione di Fabian Grutt.
In questo monologo comico,
Fabian Grutt, superato lo scoglio dei quarant’anni, prende atto che forse non
vincerà mai il suo tanto desiderato Oscar., che un cane può essere il migliore,
ma anche il peggiore amico dell’uomo, che fingersi amico di Leonardo di Caprio
può rivelarsi un grave errore, che scoprire l'omosessualità del fratello non è
sempre piacevole, che certe notizie possono cambiarci la vita e soprattutto che
tutto questo, anche se non serve, ve lo dirà lo stesso.
di Fabian Grutt e Giuliano Rinaldi - con
Fabian Grutt - regia di Francesco Arienzo - scene di Mauro
Berti
Costo: Biglietto Intero 12 €
Indirizzo:
viaTaranto, 36 - Roma
Telefono:
tel. fax
06 704 93 826 - mail:info@teatrogolden.it
Sito
di riferimento: www.teatrogolden.it/teatro/
_________________________________________________________________________
PROSEGUONO...
"PROFUMO DI DONNA"
dal romanzo “Il buio e il miele” di
Giovanni Arpino
diretto e interpretato da Massimo Venturiello
con (in ordine alfabetico) Irma Ciaramella, Camillo Grassi, Andrea Monno, Claudia Portale, Sara Scotto di Luzio, Franco Silvestri
con (in ordine alfabetico) Irma Ciaramella, Camillo Grassi, Andrea Monno, Claudia Portale, Sara Scotto di Luzio, Franco Silvestri
adattamento Pino Tierno
la voce dei brani cantati è di Tosca
la voce dei brani cantati è di Tosca
TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal
13 al 25 marzo 2018, orario
dal martedì al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore
21.00_domenica ore 17.00.
Un capitano in pensione, rimasto cieco a causa di un’esplosione
accidentale, decide di recarsi a Napoli da un amico anch’egli non vedente. Il
capitano si farà accompagnare in questo viaggio da un giovane soldato in
permesso premio. Tra vessazioni e rimproveri, il giovane, ribattezzato “Ciccio”
al pari di tutti gli sventurati che si sono succeduti nell’ingrata mansione,
“scorterà” quindi il bizzarro capitano che si rivelerà un uomo dalla
personalità poliedrica; a tratti irascibile e spigoloso, a volte ironico e
autoironico, sempre e comunque irresistibile seduttore di donne, per le quali
ha una particolare passione. I due partono in treno da Torino e la prima tappa
è Genova, dove il capitano decide di passare alcune ore con una prostituta. La
seconda tappa del viaggio è Roma, dove il capitano parla con il cugino prete
della sua condizione fisica e, per ultimo, giungono a Napoli, dove il capitano
viene corteggiato da una giovane donna perdutamente innamorata di lui, ma il
capitano sembra infastidito dalle sue attenzioni. La vera ragione del viaggio e
dell’incontro con l’amico non vedente giungerà inaspettata e sorprendente solo
alla fine... solo allora il capitano capirà che non potrà rifiutare l’aiuto e
le attenzioni della giovane donna.
“Ora che abbiamo i mezzi per spaziare,
per comunicare con tutti ci siamo chiusi in noi stessi, siamo diventati cinici
disumani...” Così dice Charlie Chaplin nel discorso finale de “Il Grande
Dittatore” e, come a volte succede a noi attori, le parole che continuiamo a
ripetere tutte le sere ci restano addosso e ci rimbalzano poi nella mente
durante le nostre giornate. Così, interpretando il ruolo che fu di Chaplin, ho
spesso ripensato a queste parole ed è cresciuta in me la necessità di
continuare a parlarne. Viviamo quotidianamente il paradosso di un’epoca in cui
la globalizzazione ci spinge sempre di più verso l’isolamento e l’anonimato.
Ecco perché mi sono innamorato del romanzo di Giovanni Arpino “Il buio e il
miele” e ho deciso di portarlo in scena come già fece Dino Risi con
l’indimenticabile film interpretato da Vittorio Gassman “Profumo di donna”, poi
risorto nel remake “Scent of a Woman” di Martin Brest con Al Pacino. Questo
romanzo-film è sicuramente l’emblema della solitudine moderna, della
disillusione esistenziale che inevitabilmente conduce al cinismo e alla perdita
di umanità e che assume nella figura del protagonista Fausto una dimensione
cosmica (chissà se Arpino, dando al suo protagonista il nome di Fausto ha,
magari inconsciamente, pensato al dottor Faust), spingendolo verso un crinale
in cui si è smarrito il ‘profumo della vita’, la disperazione si confonde con
l’ironia e il sarcasmo e la tragedia diventa persino comica, esilarante,
proprio come tragica e comica è la condizione umana. Ed è proprio così che
me lo immagino questo spettacolo, un incontro di emozioni contrapposte, uno
scontro di lacrime e risate in cui, al momento, non so quale delle due prenderà
il sopravvento” Massimo Venturiello
dal romanzo “Il buio e il miele” di
Giovanni Arpino - diretto e interpretato da Massimo Venturiello - con (in ordine alfabetico) Irma Ciaramella, Camillo Grassi,
Andrea Monno, Claudia Portale, Sara Scotto di Luzio, Franco Silvestri - adattamento Pino Tierno - la
voce dei brani cantati è di Tosca
- scene Alessandro Chiti - costumi Sabrina Chiocchio - musiche Germano Mazzocchetti - light design Umile Vainieri
Costo: Biglietti Platea 25 €,
prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni: Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
_________________________________________________________________________
Compagnia
Molière – Il teatro di Tato Russo
GIANFRANCO JANNUZZO DEBORA CAPRIOGLIO
GIANFRANCO JANNUZZO DEBORA CAPRIOGLIO
"ALLA FACCIA VOSTRA"
di Pierre
Chesnot
traduzione adattamento e regia PATRICK
ROSSI GASTALDI
TEATRO QUIRINO - Roma
dal 13 al 25 marzo 2018, da martedì a sabato ore 21.00 - domenica ore 17.00 - giovedì
15 e giovedì 22 marzo
ore 17.00 - mercoledì 21 marzo ore 19.00 - sabato 24 marzo ore 17.00 e ore
21.00
meccanismo ad orologeria
fatto di tempi perfetti, di entrate ed uscite a ripetizione e di continui
colpi di scena.
Intrighi,
sotterfugi, equivoci, ipocrisia, per una vicenda che mette a nudo la parte più
meschina e cinica dell’animo umano, che dovrebbe scandalizzare, ma che invece
cattura lo spettatore,
coinvolgendolo in
un vortice di comicità e regalandogli due ore di divertimento e risate.
NOTE DI REGIA
Roma ai giorni nostri, la commedia si apre su
Luisa (la governante) che piange la morte del suo padrone Stefano Bosco, scrittore
di grande successo, settantaquattrenne morto d'infarto.
A poco a poco i conoscenti stretti cominciano
ad arrivare nell'appartamento. Il vicino Dott. Garrone è il primo, professore
di medicina è lui che decreta il decesso. Poi raggiungono il luogo Lucio Sesto
e sua moglie Vanessa, rispettivamente genero e figlia dello scrittore. Per
ultima Angela, seconda moglie del defunto, molto più giovane di suo marito, 30
anni, fa la sua entrata agitata nello studio di Stefano Bosco.
Molto velocemente il lutto che riunisce i
personaggi si trasforma in una "transizione finanziaria"
nella quale tutti vogliono avere parte e
guadagnarci: la coppia Sesto cerca di coprire un enorme debito con un prestito
della banca garantito dall'eredità di Vanessa, la figlia. Angela progetta una
nuova vita con tanti soldi e il suo nuovo amante francese. Il Dott. Garrone
vuole comprare l'appartamento per farne finalmente il suo studio, il banchiere
Marmotta che acconsente al prestito vorrebbe intascare una grossa percentuale
sui futuri soldi di Vanessa.
Solo Luisa, fedele governante, vive per
ricordare il genio dello scrittore. Ma ecco che tutto si capovolge e succedono
fatti esilaranti che faranno tremare e crollare questi progetti. Ne nascono
situazioni comiche dove una risata cinica e infantile è garantita.
Ovviamente è il personaggio di Gianfranco
Jannuzzo, il genero Lucio Sesto, che conduce le avide danze che lo porteranno a
crisi di nervi esilaranti diventando simpatico per le sue incapacità e
disavventure. Molto comico è anche il personaggio di Debora Caprioglio donna
che soddisfa tutti i piaceri di sesso senile dello scrittore per ottenere
soldi, soldi e ancora soldi.
L'adattamento sarà portato in Italia ai giorni
d'oggi per vivificare di più la corsa al denaro e
l'isterismo della nostra contemporaneità.
Patrick Rossi Gastaldi
di
Pierre Chesnot - con
GIANFRANCO JANNUZZO DEBORA
CAPRIOGLIO Antonella Piccolo Roberto
D'Alessandro - e con Antonio
Rampino Paola Lavini Antonio Fulfaro - scene Andrea Bianchi - light designer Mirko Oteri - costumi Valentina De Merulis - traduzione
adattamento e regia PATRICK ROSSI GASTALDI
Durata: 2 ore e 20 minuti compreso
intervallo
Costo: Biglietti dal lun al ven platea interi €
30 ridotti € 27 - I balconata interi € 24 ridotti € 22 - II
balconata interi € 19 ridotti € 17 - galleria interi € 13 ridotti € 12
/ Biglietti sab. sera e dom platea interi € 34
ridotti € 31 - I balconata interi € 28 ridotti € 25 - II balconata interi
€ 23 ridotti € 21 - galleria interi € 17 ridotti € 15
Informazioni: botteghino
06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini, 7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
_________________________________________________________________________
"Orphans"
di Dennis Kelly
un progetto di
Monica Nappo
Traduzione di Gianmaria
Cervo e Francesco Salerno
con Monica Nappo, Paolo Mazzarelli, Lino Musella
Regia Tommaso Pitta
TEATRO
PICCOLO ELISEO
dal 14 al 29 marzo , orario martedì, giovedì, venerdì e
sabato ore 20.00_dom. ore 17.00
Un
grande noir, un testo dalle forti atmosfere, cupo, stratificato,
sofisticatissimo
Valori
e principi morali vengono messi a dura prova in questo thriller mozzafiato dai
ritmi serrati, che prende lo spettatore e lo lascia senza fiato fino alla fine.
In una
tranquilla serata Helen e Danny, suo marito, stanno per iniziare una cena a
lume di candela quando, improvvisamente, irrompe nella loro casa Liam, il
fratello di Helen, completamente ricoperto di sangue e in evidente stato di
shock. Liam afferma di aver trovato sulla strada un ragazzo ferito. Ma il
resoconto di Liam sull'accaduto, sotto le insistenti domande di Helen e Danny,
comincia a cambiare. In un crescendo di tensione, si fa avanti il sospetto che
le cose non siano effettivamente andate come Liam le ha descritte.
L’attrice
Monica Nappo affida la traduzione di Orphans
al duo Gianmaria Cervo e Francesco Salerno, scegliendo per sé il ruolo di
Helen, sorella del giovane, e nei panni degli atri due protagonisti gli attori
Paolo Mazzarelli e Lino Musella. Il testo scritto nel 2009, che nell’edizione
italiana diretta da Tommaso Pitta si è aggiudicato Premio Nazionale Franco
Enriquez 2017 (categoria Teatro Contemporaneo sezione Migliori Interpreti) a
Monica Nappo, Lino Musella, Paolo
Mazzarelli e per (categoria Miglior Produzione) a Marche Teatro, ha
vinto premi e ottenuto ampi consensi al Fringe di Edimburgo.
Autore
britannico di cinema, teatro e televisione, Dennis Kelly è uno dei drammaturghi contemporanei più
rappresentati. Ai testi teatrali affianca lavori per la televisione come Pulling e la serie cult Utopia, con cui ha vinto un Emmy Award.
Per il cinema ha scritto la sceneggiatura del thriller Black sea (2014), interpretato da Jude Law. È attualmente in scena al Royal Court Theatre
di Londra fino al 17 marzo la sua ultima drammaturgia, un monologo dal titolo Girls and boys.
di Dennis
Kelly - un progetto di Monica Nappo - Traduzione di Gianmaria Cervo e Francesco Salerno - con - Monica
Nappo Helen - Paolo Mazzarelli Danny
- Lino Musella Liam - Regia Tommaso Pitta -
Luci Mauro Marasà - Scene e costumi Barbara Bessi - Produzione
Marche Teatro - Foto
di Massimo Scoponi
Durata: Atto unico -
1 ora e 50 minuti
Costo: Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento
teatro: www.teatroeliseo.com
_________________________________________________________________________
" Freddy Aggiustatutto " Oppure no?
Lo
show della vita tra scena e retroscena
di Tobia
Rossi e Lorenzo Riopi
diretto da
Roberto Marafante
TEATRO/CINEMA MARTINITT - Milano
dal 15 marzo al 1 aprile 2018 - Orario spettacoli: giovedì-sabato ore
21.00, domenica ore 18.00. Il sabato anche alle 17.30.
Puntuale arriva in scena lo spettacolo
vincitore della quinta edizione del concorso Una commedia in cerca d’autori®, indetto dal Teatro Martinitt e dal suo
gemello romano Teatro De’ Servi a sostegno della commedia brillante italiana.
Una storia giovane, vicina ai giovani, che punta i riflettori sul mondo dei
riflettori, ovvero il fenomeno attualissimo dei reality-show. Dietro le risate,
ecco però emergere la nostra immancabile domanda esistenziale: apparire o
essere? In scena dal 15 marzo al 1°aprile.
In
questo inedito spettacolo, vincitore della quinta edizione del concorso Una
Commedia in Cerca d’Autori®, il protagonista -abbagliato dai
riflettori, spiato dalla telecamera, ingabbiato negli stereotipi e asservito ai
desideri di un pubblico sempre più indiscreto- si trova a scegliere tra essere
e apparire. Una scelta tutt’altro che facile… Risucchiato dalla real tv, che
tutto è tranne che reale, perde il contatto con la realtà e di vero non ha più
nemmeno il nome. In nome del successo accetta di apparire l’esatto opposto di
quel che è. In un continuo gioco tematico e stilistico, in un dubbio amletico
più alla Gabbani che alla Shakespeare, il giovane protagonista incontra
improvvisamente l’amore e tutto il sistema entra in cortocircuito. Davanti allo
specchio, le maschere indossate cominciano a cadere, ma forse solo per
accoglierne di nuove.
Nel
mondo luccicante e artefatto della tv che pretende di fotografare la realtà e
finisce invece per condizionarla, Freddy Aggiustatutto è un giovane in cerca di
successo che partecipa a un reality show. La produzione gli impone lo
stereotipo del macho irresistibile, cui rivolgersi per risolvere qualsiasi tipo
di problema. Da qui anche la scelta del nome d’arte, cui il ragazzo cercherà di
essere fedele provando almeno ad aggiustare la propria vita. In un gioco tra
teatro e tv-verità, nell’eterno dubbio tra essere e non essere, si assiste a un
progressivo smantellamento delle maschere… anche se i personaggi si riveleranno
in fondo molto più veri di quel che appare. Freddy Aggiustatutto dovrà cercare
di rincollare i pezzi… almeno della sua vita, davanti e dietro la cinepresa.
di Tobia Rossi
e Lorenzo Riopi, diretta da Roberto Marafante, con Giuseppe Cantore (Giorgio), Giulia
Carpaneto (Nadia), Matteo Nicoletta (Freddy), Alessia Punzo (Anna), Alessandra
Schiavoni (Cora). Produzione La
Bilancia.
Costo: Ingresso 22 €,
ridotto 16 €.
Indicazioni:
Parcheggio gratuito.
Info e
prenotazioni: Tel. 02 36.58.00.10
Indirizzo:
via Pitteri, 58 -Milano
Sito
di riferimento: www.teatromartinitt.it
_________________________________________________________________________
TEATRO PER RAGAZZI
Progetto
Produzioni Giovani Compagnie
Ruotalibera Teatro/Compagnia UraganVera
presentano
"Piena di Vita"
Con Ottavia
Leoni e Ksenija Martinovic
Regia Fiona Sansone
CENTRALE PRENESTE TEATRO- Roma
25 marzo 2018, ore 16.30
È
ispirato al mondo di Pollicino lo spettacolo Piena di Vita di Ruotalibera Teatro/Compagnia UraganVera in scena per
la rassegna Infanzie in
gioco 2017/18.
Sul
palco ci sono Ottavia Leoni e Ksenija Martinovic, la regia è di Fiona Sansone.
Vita
e Givotta, una bimba e la sua bambola, stanno per essere abbandonate ma
decidono di uscire autonomamente: un bosco, la casa dell’orco e il ritorno a
casa attraversando gioie e paure per diventare grandi. Teatro d'attore,
marionette, teatro d'oggetti e un suggestivo disegno luci, fanno di Piena di Vita uno spettacolo
sorprendente che realizza un piccolo grande viaggio nella camera di una bambina
quasi fanciulla.
Con: Ottavia Leoni e Ksenija Martinovic - Regia: Fiona Sansone - Drammaturgia: Leoni-Martinovic-Sansone
- Scene: Francesco Persico - Musiche: Enrico Melozzi – Edizioni
Musicali CINIK_Roma - Illustrazioni:
Emanuele Di Giacomo - Costumi:
Antonia Dilorenzo - Disegno luci:
Andrea Panichi - Locandina: Veronica
Urgese - Organizzazione e Promozione:
Serena Amidani, Paola Meda - Foto di
scena: Patrizia Chiatti
Costo: Biglietto unico 5 € (prenotazione consigliata)
Informazioni: Adatto
dai 3 agli 8 anni
Prenotazioni: 06 27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
__________________________________________________________________________
musical E SPETTACOLI MUSICALI
"La Famiglia Addams"
Commedia Musicale
Basata
sui personaggi creati da Charles Addams
Musica e
liriche ANDREW LIPPA
Libretto
MARSHALL BRICKMAN e RICK ELICE
con GABRIELE CIRILLI GOMEZ ADDAMS
REGIA
CLAUDIO INSEGNO
TEATRO NUOVO - Milano
dal 29 settembre all'8 ottobre 2017 - ore 20.45 _dom. ore 15.30_sabato 30 settembre
doppio spettacolo ore 15.30 e ore 20.45
Direttamente da Parigi arriva al Teatro Nuovo di Milano una nuova
produzione di Lorenzo Vitali: La Famiglia Addams. I personaggi
creati da Charles Addams negli anni Trenta prendono vita sul palco del Teatro
di Piazza San Babila dal 9 al 25 marzo.
A vestire i panni del capofamiglia è Gabriele Cirilli che interpreta Gomez,
mentre Jacquline Maria Ferry è la gelida moglie Morticia. Lucia Blanco e
Alfredo Simeone vestono i panni rispettivamente di Mercoledì e Puglsley, i due
figli. Completano il cast Umberto Noto (zio Fester), Annamaria Schiattarella
(La nonna), Filippo Musenga (Lurch), Andrea Spina (Mal Beineke), Giovanna D’Angi
(Alice Beineke) e Luigi Fiorenti
(Lucas Beineke).
A firmare la regia è Claudio Insegno reduce dal successo di altre produzioni targate
Teatro Nuovo come Spamalot e Hairspray entrambi Musical che hanno conquistato
nelle loro rispettive tournée, pubblico e critica. Mentre coreografie e musiche
sono firmate rispettivamente da Valeriano
Longoni e dal M° Angelo Racz. Musica
e liriche sono di Andrew Lippa, il
Libretto Marshall Brickman e Rick Elice.
La famiglia Addams racconta una storia
originale, che in realtà è l'incubo di ogni padre. In un’enorme e fatiscente
villa di stile vittoriano, decisamente
sinistra, vive una ricchissima famiglia: la Famiglia Addams, appunto. La
primogenita Mercoledì, la principessa delle tenebre, è ormai diventata una
piccola donna e come spesso accade in adolescenza, si è innamorata di un
giovane ragazzo, dolce, intelligente, cresciuto in un'ordinaria, famiglia
rispettabile. Spaventata dalla possibile reazione della madre, Mercoledì decide
di confidarsi con il padre Gomez Addams che si vede costretto a fare una cosa
che non ha mai fatto in vita sua: mantenere un segreto alla sua amatissima e
fascinosissima moglie, Morticia. Tutto procede tranquillamente fino a quando
improvvisamente qualcuno decide di imbastire una cena di gala per il fidanzato
della giovane.
Non ci resta altro che darvi appuntamento con
l'eccentrica e macabra famiglia americana, protagonista di film, serie tv e
strisce a fumetti famosa in tutto il mondo per il brillante umorismo nero, i
travolgenti paradossi e la pungente satira di costume.
Basata sui personaggi creati da Charles Addams - Musica e liriche ANDREW LIPPA - Libretto MARSHALL BRICKMAN e RICK
ELICE
GABRIELE CIRILLI – Gomez Addams
Jacqueline Maria Ferri – Morticia Addams
Lucia Blanco – Mercoledì Addams
Alfredo Simeone – Pugsley Addams
Umberto Noto – Zio Fester
Annamaria Schiattarella – Nonna Addams
Filippo Musenga- Lurch
Andrea Spina -Malcom Beineke
Giovanna D'Angi -Alice Beineke
Luigi Fiorenti- Lucas Beineke
Ensemble Simone De Rose, Greta Di Sabato, Federica Laganà, Maria Carlotta Noè, Daniele Romano, Eus Santucci
Disegno Luci: Maurizio Montobbio - Disegno Augio: Doonato Pepe - Costumi: Guido Fiorato - Trucco e Parrucco: Chiara Mastellaro - Scene: Max Merenda - Coreografie: Valeriano Longoni - Musiche: M° Angelo Racz
REGIA CLAUDIO INSEGNO
si ringrazia Nino Pratticò
per la collaborazione alle Liriche Italiane
e Luca Vantusso per
le foto
Costi:
settore giallo 34,50 €, settore blu 30,00 €, settore verde 25,80 € (+ diritto di prevendita)
Indirizzo: piazza San Babila 3 - Milano
Info e
prenotazioni: tel. 02.794026 - prenotazioni@teatronuovo.it
Sito
di riferimento: www.teatronuovo.it
__________________________________________________________________________
FESTIVAL
e RASSEGNE
"Il Sipario delle Donne"
2° edizione 2018: tre
spettacoli teatrali al femminile sul palco del Centro Culturale Artemia
Una rassegna che celebra
“l’universo femminile” attraverso il Teatro.
CENTRO CULTURALE ARTEMIA - Roma
dall'8 al 25 marzo 2018, vari
orari
Prende il via, con “8 Marzo” di
Carlo Boso, la seconda edizione
della Rassegna Teatrale “Il Sipario delle Donne”, rassegna organizzata dal Centro Culturale Artemia, polo
creativo romano da sempre attento alla promozione di forme espressive
innovative, nel segno dell’artisticità e della qualità.
L’inizio
della storia del teatro occidentale non fu felice per le donne: prive di
diritti politici e segregate nei ginecei, le donne greche non solo non
potevano recitare (i ruoli femminili erano interpretati da uomini),
ma non è nemmeno certo che avessero il permesso di assistere alle
rappresentazioni.
Questa
Rassegna ha come obiettivo, celebrare l’universo femminile proprio nel mese in
cui si festeggia la “Festa della Donna”. Abbiamo voluto rivisitare questa
celebrazione internazionale (a volte banalizzata) a modo nostro, quindi
presentando spettacoli (rappresentati sia da donne come da uomini) di ogni genere
ma che riguardino tematiche femminili o siano stati realizzati da donne.
La rassegna, nella sua seconda
edizione, vedrà protagonisti gli spettacoli “8 Marzo” di Carlo Boso, “Mei Day” di Donatella Mei e “Io. Rifiuto” di
Francesca Romana Miceli Picardi. Le opere saranno rappresentate in tre
repliche, in un calendario che si snoderà tra i weekend di marzo.
Questa settimana chiude la
rassegna:
23, 24 e 25 marzo 2018
“Io. Rifiuto”
di Francesca
Romana Miceli Picardi
con Francesca
Romana Miceli Picardi e Corinna
Bologna.
Il Sud
è una terra dove le montagne sembrano giganti sonnecchianti e il mare è un
testimone muto. Tutti ne parlano, pochi lo conoscono veramente. “Il silenzio è
d’oro” non è solo un proverbio. Parlare, reagire, rifiutarsi sono tre verbi che
fanno rima con pericolo e paura. Ancora oggi. Carolina e Carmela non si
conoscono. Ma si ritroveranno a condividere lo stesso spazio, lo stesso
“risveglio”. Due donne agli opposti: caratterialmente e fisicamente. Due donne
del Sud, con lo stesso destino: rifiutate e finite nei rifiuti.
Costo: Biglietto Intero:
10 €- Ridotto: 8 € - Tessera nuovi soci 2 €.
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i Kiri iscitti alla pagina facebook di Kirolandia MEDIA PARTNER del CENTRO
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407
Indirizzo: Via Amilcare Cucchini, 38 - Roma
Sito di
riferimento centro: www.centroculturaleartemia.it
_________________________________________________________________________
CINEMA
"Arianna"
di David Ambrosini
Il
cortometraggio, interpretato da Andrea Garofalo, Stella Egitto e
Giampiero Judica, affronta il tema della discriminazione
lavorativa verso le persone transessuali
In Concorso
alla
13a edizione di Cortinametraggio
Il festival dedicato alle migliori espressioni
della cinematografia breve italiana
CINEMA EDEN - Cortina
D'Ampezzo - (BL)
giovedì 22 marzo 2018, ore 19.00
Arianna di David Ambrosini sarà presentato in Concorso alla 13a edizione
di Cortinametraggio, il festival dedicato alle migliori espressioni della
cinematografia breve italiana, al via da lunedì 19 marzo. Il
cortometraggio – ispirato a una storia vera di discriminazione lavorativa nei
confronti delle persone transessuali – sarà proiettato giovedì 22 marzo ore 19
presso il Cinema Eden di Cortina d'Ampezzo alla presenza del regista e del
protagonista Andrea Garofalo.
Nel cast del
cortometraggio, al fianco di Garofalo, ci sono Stella Egitto, attrice
siciliana fra gli interpreti principali di In guerra per amore di
Pierfrancesco Diliberto (Pif), e Giampiero Judica, che vanta, nella sua lunga
carriera fra teatro, televisione e cinema, la partecipazione a importanti
produzioni internazionali come la serieBoardwalk Empire.
Arianna approda a
Cortinametraggio dopo uno straordinario percorso attraverso numerosi e celebri
festival internazionali. Dopo le anteprime alla 74. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia (Evento Speciale) e in Concorso al Reeling:
The 35th Chicago LGBTQ International Film Festival, il secondo festival più
antico al mondo legato a tematiche LGBTQ, il film è stato premiato
all’Hollywood International Moving Pictures Film Festival (Miglior
Cortometraggio LGBT); al Los Angeles Film Awards (Due Menzioni Speciali per
Andrea Garofalo e David Ambrosini); al Los Angeles Independent Film Festival
Awards (Miglior cortometraggio LGBT); al Festigious International Film Festival
(Miglior Cortometraggio Drammatico, Miglior Attore in un Film Indipendente ad
Andrea Garofalo); all’Actors Awards Los Angeles (nomination come Miglior Attore
ad Andrea Garofalo); all’Accolade Global Film Competition (due riconoscimenti
come Miglior Cortometraggio LGBT e Miglior Attore ad Andrea Garofalo); al Top
Shorts (Miglior Attore in un Film Indipendente ad Andrea Garofalo, Menzione
Speciale come film LGBTQ); al Voiceless International Film Festival California
(Miglior Corto Internazionale). Nei giorni scorsi, il cortometraggio ha
partecipato inoltre allo United International Film Festival che si è tenuto gli
storici Raleigh Studios di Hollywood: Garofalo si è aggiudicato la statuetta
come Miglior Attore.
Realizzato
da una troupe di under 35, prodotto dall’Associazione Culturale La
Strada e distribuito da Premiere Film, Arianna affronta un
fenomeno diffuso ma ancora poco noto: secondo una ricerca dell’Arcigay, il 45%
delle persone transessuali ha visto respinta la propria candidatura per un
posto di lavoro a causa della propria identità sessuale. In un’ulteriore
ricerca, condotta stavolta negli Stati Uniti dall’American Foundation for Suicide
Prevention e dal Williams Institute, UCLA School of Law, il tasso dei tentati
suicidi della popolazione transessuale è pari al 44%. Fra questi, il 53% ha
dichiarato di averlo fatto dopo aver visto respinta la propria candidatura di
lavoro. Nonostante i dati sconvolgenti, Arianna intende
lanciare un messaggio positivo: nonostante l’ennesima forte delusione, la
protagonista troverà la forza per reinventarsi e ripartire, schierandosi al
fianco di chi quotidianamente combatte contro qualsiasi forma di discriminazione.
“Arianna è
lo spaccato di quello che la nostra società è ormai divenuta – ha detto il
regista David Ambrosini – Arianna è una giovane che non trova lavoro per via di
un sistema ormai non più meritocratico e incarna chiunque non trovi posto nella
società perché ha scelto di essere se stesso invece di omologarsi all’etichetta
che gli è stata assegnata. Arianna rappresenta i sogni e le speranze di una
generazione che vanno a sbattere rovinosamente contro i pregiudizi e le
‘poltrone’ delle passate generazioni”.
“Per una
volta nella vita ho potuto apprezzare qualcosa che entra nella realtà e non si
limita a ‘scimmiottarla’, niente ovattature, niente sconti, nessuno zuccherino
ma solo la storia di una persona trans MTF (male to female) come è nel mondo
reale – sottolinea Francesca Busdraghi, la cui vicenda ha ispirato il
cortometraggio – Guardandolo vedo me stessa nel corso di questi dieci anni, con
tutte le delusioni e le porte chiuse in faccia, i rifiuti ed i pregiudizi che
ho vissuto su me stessa”.
Arianna, una
giovane e brillante avvocatessa transessuale, è pronta per affrontare un
colloquio che le permetterà di esercitare la professione che desidera. Dopo un
lungo percorso di accettazione personale ora le manca solo un lavoro che le
permetterebbe di essere indipendente e avere una vita normale.
di David Ambrosini,
Italia, 2017, 13’
Con Andrea Garofalo, Stella Egitto,
Giampiero Judica
Produzione:
Associazione Culturale LA STRADA | Distribuzione: Premiere Film
Costi:
Vedi sito
Indirizzo: via Cesare Battisti, 46 - Cortina d'Ampezzo (BL)
Informazioni:
arianna.press17@gmail.com
Sito di riferimento:
www.cortinametraggio.it
_________________________________________________________________________
ARTE
APRONO I BATTENTI...
"Concetti
di Luce"
di Claudio Spada
di Claudio Spada
a cura di Tiziana Todi
GALLERIA VITTORIA - Roma
dal 21 marzo al 1 aprile 2018,
oraio dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle ore 19;
fuori orario su appuntamento.
Inaugurazione mercoledì 21 Marzo 2018 alle ore 18.00
La mostra, dal titolo “Concetti di Luce” ospita opere, che ritrovano la tecnica dell’acquarello, e propone grandi opere frutto di tecniche di ricerca innovative.
Claudio Spada pone lo spettatore di fronte a lavori con il suo tema pulsante:
Roma. Città eterna, ricca di storia, di arte. Oggi città moderna, caotica, avvelenata dal traffico, simbolo del potere politico, eppure ancora così affascinante, ricca di vedute mozzafiato, di scorci imperdibili, ancora fonte di ispirazione per grandi artisti, forse capace di far innamorare come ci si innamora della persona sbagliata.
La mostra rimarrà aperta fino al 1Aprile.
Scrive di lui Pier Paolo Piscopo di cui segue un estratto:
[...] Il tratto distintivo che connota le opere di Claudio Spada è una meridiana di luce che filtra, come dall’ultima striscia del sole all’orizzonte, ricadendo sulla sua tavolozza: i colori caldi centrali del tramonto e, allargandone la visione, i chiari diafani dell’aurora.
I suoi scorci, sospesi tra passato e presente, tramite la scomposizione del modo di guardare, ci fanno sedere a osservare da cavalcioni d’un muretto, ci invitano a guardare la magnificenza della luce che veste i colori, riproducendo nello stesso tempo il tramonto di una concezione e mostrando la luce di una nuova, alba. [...]
Costo: Ingresso LIBERO
Indirizzo: via Margutta,
103 - Roma
Sito di riferimento:
www.galleriavittoria.com
__________________________________________________________________________
APPENA INAUGURATE...
“ETERNAL LITTLE GODDESS” (“PICCOLA DEA ETERNA”)
mostra personale di DEM
Mostra a cura di Chiara Pietropaoli e Venexia Editrice
GALLERIA VARSI - Roma
dal 17 marzo al 15 aprile 208 - Orario Galleria: dal martedì al sabato ore 12.00 - 20.00, domenica ore 15.00 - 20.00, lunedì chiuso.
dal 17 marzo al 15 aprile 208 - Orario Galleria: dal martedì al sabato ore 12.00 - 20.00, domenica ore 15.00 - 20.00, lunedì chiuso.
DEM artista eclettico, tra i primi in Italia a sviluppare un dialogo pittorico con l’architettura libero e autonomo, che parte dai graffiti e avanza a favore della rappresentazione di un mondo simbolico e ancestrale, che torna riflessione attuale.
Dem nasce a Codogno, paese in provincia di Lodi, dove attualmente risiede. Fin da bambino sente un senso di straniamento rispetto al suo intorno, un istinto a andare in fondo, in una società che al contrario spinge in superficie. L’insofferenza e la curiosità portano il ragazzo a rifugiarsi nel passato più remoto, a studiare le credenze, i miti e i culti delle civiltà antiche. In esse coglie insegnamenti e valori preziosi, interrogati e rielaborati nelle sue opere con tecniche diverse. Le conoscenze acquisite sui libri, approfondite viaggiando in tutto il mondo per farne esperienza diretta, portano Dem a stabilire un contatto con la natura sempre più intimo e vitale nel quale risiede la sua poetica.
L’arte e lo studio, soprattutto in ambito antropologico, divengono un mezzo di evasione e al contempo rappresentano la possibilità di “riscoprire” una dimensione ideale in accordo con il suo sentire, una dimensione sacra dove l’uomo è un tutt’uno con la natura.
“Eternal Little Goddess” indaga il culto della Dea Madre, divinità primordiale che ricorre da sempre e produce simboli. La mostra è co-curata dalla Venexia, casa editrice indipendente, diretta da Chiara Orlandini, specialista della materia, che in questi mesi ha messo a disposizione dell’artista il suo sapere instaurando un dialogo proficuo a partire da tre volumi da lei pubblicati: Il Mito della Dea di Anne Baring e Jules Cashford, Guida alla Dea Madre in Italia di Andrea Romanazzi e Il linguaggio della Dea, di Marija Gimbutas, pietra miliare dell’archeomitologia.
La Dea Madre è il primo archetipo radicato nella coscienza collettiva, ovunque è la sintesi del ciclo dell’esistenza, coniuga principi opposti che in lei convivono con verità: nascita- morte- rinascita; è colei che origina e trasforma, dona la vita e accoglie la morte, rinnova l’esistenza, in eterno.
Il mito della Dea risale al Paleolitico ed è espresso con continuità nelle epoche successive da tutte le civiltà della “Vecchia Europa” e in altre parti del mondo. Statuette dalla fisionomia femminile, con attributi simili (seno, ventre, natiche accentuate) vengono rinvenute in aree geografiche molto distanti tra loro e interpretate in senso spirituale univoco. Sono proprio i manufatti a descrivere e trasmettere la logica della Dea e a raccontare le divinità che ne hanno incarnato i principi: dalla sumera Inanna a Ishtar, dall’egizia Iside a Cibele, fino alla Vergine Maria. Vasi, statuette, luoghi, rituali, raccontano inoltre come nel tempo il mito si sia trasformato, in relazione all’evoluzione della specie e al ruolo ricoperto dalla donna nella collettività, pur mantenendo invariate le sue caratteristiche sostanziali.
“Eternal Little Goddess” esprime la potenza della Dea e mette in luce il legame complementare che un tempo intratteneva con il Dio, suo “figlio amante”, legame necessario, oggi drammaticamente assente nella cultura religiosa occidentale.
Le opere a china e acrilico e una serie di sculture in ceramica, interpretano il linguaggio visivo della Dea, la fanno parlare ancora. Figure femminili ispirate alle icone antiche popolano la galleria e si mescolano a elementi naturali; la Dea è un serpente, foglie, è uccelli, è una caverna in cui partorire o rifugiarsi e al contempo dimora della morte. In equilibrio, l’universo maschile è elaborato nelle maschere surreali, tipiche della produzione di Dem, cucite e ricamate a mano dall’artista, realizzate con tessuti orientali e ordinari, combinati a materiali organici, e raccontate in mostra attraverso le fotografie di Marta Zdulska. Le maschere, presentano richiami alle figure mitologiche di Pan e Dioniso e esprimono l’energia vitale maschile, istintiva e “animalesca”, energia insopprimibile che deve uscire fuori, della quale la Dea ha bisogno per generare l’esistenza.
“Eternal Little Goddess” nasce da una mancanza, da un bisogno. La Dea non può essere svanita, lei è eterna. C’è bisogno di riscoprirla, di percepirla, di riconnettersi con la natura, con l’altro e ritrovare il filo che ci lega, il bisogno universale di avere (volere) una madre che ci protegge e della madre di proteggere suo figlio.
Dem nasce a Codogno, paese in provincia di Lodi, dove attualmente risiede. Fin da bambino sente un senso di straniamento rispetto al suo intorno, un istinto a andare in fondo, in una società che al contrario spinge in superficie. L’insofferenza e la curiosità portano il ragazzo a rifugiarsi nel passato più remoto, a studiare le credenze, i miti e i culti delle civiltà antiche. In esse coglie insegnamenti e valori preziosi, interrogati e rielaborati nelle sue opere con tecniche diverse. Le conoscenze acquisite sui libri, approfondite viaggiando in tutto il mondo per farne esperienza diretta, portano Dem a stabilire un contatto con la natura sempre più intimo e vitale nel quale risiede la sua poetica.
L’arte e lo studio, soprattutto in ambito antropologico, divengono un mezzo di evasione e al contempo rappresentano la possibilità di “riscoprire” una dimensione ideale in accordo con il suo sentire, una dimensione sacra dove l’uomo è un tutt’uno con la natura.
“Eternal Little Goddess” indaga il culto della Dea Madre, divinità primordiale che ricorre da sempre e produce simboli. La mostra è co-curata dalla Venexia, casa editrice indipendente, diretta da Chiara Orlandini, specialista della materia, che in questi mesi ha messo a disposizione dell’artista il suo sapere instaurando un dialogo proficuo a partire da tre volumi da lei pubblicati: Il Mito della Dea di Anne Baring e Jules Cashford, Guida alla Dea Madre in Italia di Andrea Romanazzi e Il linguaggio della Dea, di Marija Gimbutas, pietra miliare dell’archeomitologia.
La Dea Madre è il primo archetipo radicato nella coscienza collettiva, ovunque è la sintesi del ciclo dell’esistenza, coniuga principi opposti che in lei convivono con verità: nascita- morte- rinascita; è colei che origina e trasforma, dona la vita e accoglie la morte, rinnova l’esistenza, in eterno.
Il mito della Dea risale al Paleolitico ed è espresso con continuità nelle epoche successive da tutte le civiltà della “Vecchia Europa” e in altre parti del mondo. Statuette dalla fisionomia femminile, con attributi simili (seno, ventre, natiche accentuate) vengono rinvenute in aree geografiche molto distanti tra loro e interpretate in senso spirituale univoco. Sono proprio i manufatti a descrivere e trasmettere la logica della Dea e a raccontare le divinità che ne hanno incarnato i principi: dalla sumera Inanna a Ishtar, dall’egizia Iside a Cibele, fino alla Vergine Maria. Vasi, statuette, luoghi, rituali, raccontano inoltre come nel tempo il mito si sia trasformato, in relazione all’evoluzione della specie e al ruolo ricoperto dalla donna nella collettività, pur mantenendo invariate le sue caratteristiche sostanziali.
“Eternal Little Goddess” esprime la potenza della Dea e mette in luce il legame complementare che un tempo intratteneva con il Dio, suo “figlio amante”, legame necessario, oggi drammaticamente assente nella cultura religiosa occidentale.
Le opere a china e acrilico e una serie di sculture in ceramica, interpretano il linguaggio visivo della Dea, la fanno parlare ancora. Figure femminili ispirate alle icone antiche popolano la galleria e si mescolano a elementi naturali; la Dea è un serpente, foglie, è uccelli, è una caverna in cui partorire o rifugiarsi e al contempo dimora della morte. In equilibrio, l’universo maschile è elaborato nelle maschere surreali, tipiche della produzione di Dem, cucite e ricamate a mano dall’artista, realizzate con tessuti orientali e ordinari, combinati a materiali organici, e raccontate in mostra attraverso le fotografie di Marta Zdulska. Le maschere, presentano richiami alle figure mitologiche di Pan e Dioniso e esprimono l’energia vitale maschile, istintiva e “animalesca”, energia insopprimibile che deve uscire fuori, della quale la Dea ha bisogno per generare l’esistenza.
“Eternal Little Goddess” nasce da una mancanza, da un bisogno. La Dea non può essere svanita, lei è eterna. C’è bisogno di riscoprirla, di percepirla, di riconnettersi con la natura, con l’altro e ritrovare il filo che ci lega, il bisogno universale di avere (volere) una madre che ci protegge e della madre di proteggere suo figlio.
Informazioni: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via di San Salvatore in Campo, 56 - Roma
Sito di riferimento: www.galleriavarsi.it
___________________________________________________________________________
PROSEGUONO...
"Liu Bolin. The
invisible man"
COMPLESSO DEL VITTORIANO ALA
BRASINI - Roma
dal 2 marzo al 1 luglio 2018, dal lunedì al
giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
La prima grande mostra in Italia dedicata a Liu Bolin, l’artista cinese definito “l’uomo invisibile” per le sue straordinarie perfomances nell’arte del camouflage.
Amatissimo dal pubblico internazionale sarà celebrato al Vittoriano con una grande mostra antologica attraverso l’esposizione di oltre 70 opere.
È il 2005: l'amministrazione di Pechino ordina di abbattere il quartiere Suojia Village, dove risiedono molti artisti critici con il governo. Liu Bolin, classe 1973 e ai suoi esordi come artista, si mimetizza con le macerie del suo studio, si fa fotografare e divulga la foto dando il via a una protesta silenziosa e "trasparente", riscuotendo allo stesso tempo un inaspettato successo.
Inizia così la straordinaria carriera di uno degli artisti contemporanei più talentuosi e interessanti, capace di nascondere forti messaggi sociali attraverso immagini apparentemente semplici, in una sintesi di molteplici linguaggi quali la pittura, l'installazione e la fotografia.
Le sue performance vogliono essere un messaggio forte e chiaro di ciò che accade nel presente, tra il peso della storia e le conseguenze del progresso.
Nel tempo Liu Bolin si fa fotografare davanti ai più importanti monumenti del mondo, a librerie, a scaffali dei supermercati, a opere d'arte, a montagne di rifiuti e tra gli immigrati; la sua fama cresce fino a quando le sue immagini diventano un'icona per i grandi brand: uno per tutti Moncler, che utilizza per diverse stagioni un camouflage di Liu Bolin per pubblicizzare il proprio marchio, ma anche Tod's, Ferrari e molti altri.
La mostra al Vittoriano racconta la storia di Liu Bolin, dalla prima perfomance a Pechino fino agli scatti più recenti del 2017 alla Reggia di Caserta e al Colosseo, appositamente realizzati per la mostra romana e qui esposti in anteprima mondiale.
Con il patrocinio della Regione Lazio e Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale e quello della Fondazione Italia Cina, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Galleria Boxart, ed è curata daRaffaele Gavarro.
Sponsor Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Immagine: Colosseo n°2, Roma, 2017- Courtesy Boxart, Verona
Costo: Vedi sito
Informazioni e prenotazioni gruppi: +
39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro
in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it
- www.ilvittoriano.com
__________________________________________________________________________
"MICHELA DI LANZO_
Strambàli"
a cura di Marta Bandini e Elettra Bottazzi
GALLERIA PARIONE9
dal 23 febbraio al 20 marzo 2018,
martedì - sabato 14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00
Strambàli è la prima mostra personale di Michela Di Lanzo, a
cura di Marta Bandini e Elettra Bottazzi
Stràmbali
è un termine inventato e usato dall’artista per indicare degli animali strambi.
Se per evoluzione, si intende il cambiamento, all'interno di una popolazione,
delle caratteristiche ereditabili col passare delle generazioni, Michela Di
Lanzo propone ora, attraverso le sue creature, una nuova idea di evoluzione
della specie. Il creazionismo ritiene che le specie siano il frutto della creazione
di Dio e quindi perfette ed immutabili. Al contrario, Darwin crede che gli
uomini discendano dagli animali e, attraverso il concetto di metamorfosi e
ribaltamento delle funzioni biologiche e sociali, si è in continua evoluzione e
cambiamento.
Il
lavoro dell’artista si contraddistingue per l’osservazione lenta e silenziosa
dell'ambiente circostante; tutto per indagare il nascere e morire degli
animali, il germogliare e sfiorire delle piante, lo scorrere del tempo scandito
dalla lunghezza delle ombre.
In mostra quindici opere su carta della Di Lanzo:
animali personificati con innesti di altre specie o caratteristiche
comportamentali tipiche anche dell’essere umano.
L’artista
crea così una simbiosi visiva attraverso i suoi lavori unica e imprescindibile
che ci racchiude tutti in egual misura all’interno dello stesso circolo vitale.
Si scardinano così i poteri di supremazia, l’animo è lo stesso e la materia di
cui siamo composti la medesima.
Costo: Ingresso
GRATUITO
Indirizzo: via di Parione, 9 - Roma (piazza
Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com
Sito di riferimento www.parione9.com
__________________________________________________________________________
JAGO
“HABEMUS HOMINEM”
Il giovane scultore racconta la contemporaneità in rapporto costante con la Storia
Il giovane scultore racconta la contemporaneità in rapporto costante con la Storia
A cura di Maria Teresa Benedetti
Museo Carlo Bilotti - Aranciera
di Villa Borghese - Roma
dal 16 febbraio al 2 aprile 2018, dal martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30) - sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30)
dal 16 febbraio al 2 aprile 2018, dal martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30) - sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30)
La mostra del giovane scultore Jago intende
rappresentare il mondo contemporaneo senza dimenticare il rapporto con la
Storia. A cura di Maria Teresa Benedetti, JAGO
“HABEMUS HOMINEM” è promossa da
Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina
ai Beni Culturali. I servizi museali sono a cura di Zètema Progetto Cultura.
Cardine fondamentale delle opere presentate, che vanno
dal 2009 a oggi, due ritratti di Papa Benedetto XVI: il primo iniziato quando
il pontefice era nel pieno delle sue funzioni (sacrali), il secondo che mostra
l’immagine del rappresentante di Dio tornato a essere uomo, Habemus Hominem.
Molte delle opere di questo artista nascono dal
rapporto con la pietra che è scavata creando una mandorla di matrice wildtiana
nella quale si rappresentano immagini riferite allo scorrere dell’esistenza
come Memoria di sé, o un diverso
feto, immagine incorrotta di purezza, Sphynx.
Infine la Venere,
antica e nuova, vegliarda e fuori dal tempo, i cui segni di tradizionale
venustà appaiono cancellati nella ricerca di un diverso tipo di bellezza.
Jago nasce nel 1987 a Frosinone, vive e lavora tra
Anagni e Verona. Nel 2011, a soli 24 anni, è selezionato da Vittorio Sgarbi per
partecipare alla 54esima edizione della Biennale di Venezia (Regione Lazio,
Palazzo Venezia, Roma) per poter prender parte alla quale abbandona gli studi
presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. La sua opera più celebre e
controversa è il busto in marmo di Papa Benedetto XVI, premiato nel 2012 con la
“Medaglia del Pontificato”, poi “spogliato” e trasformato in Habemus
Hominem in seguito alle dimissioni del Pontefice. Con più di
237.000 “followers” attivi sulla sua pagina Facebook e oltre 15.000.000 di
visualizzazioni del documentario dedicatogli da FanPage, Jago condivide la
propria arte sui social network in maniera indipendente, per
questo motivo da molti è definito social
artist.
Promossa daRoma
Capitale,
Servizi
museali: Zètema Progetto Cultura
Con il
contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane
Media partner
: Il Messaggero
SPONSOR MOSTRA
ANTOLINI LUIGI ITALY spa, GAV SISTEMI srl, OPEN
DATA srl, DREMEL-BOSCH, GA ENERGY MONTRASIO ARTE, FERALHORSES
Costo: Ingresso
LIBERO
Informazioni: 060608
(tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Indirizzo: viale
Fiorello La Guardia 6 - Roma
Sito di riferimento: www.museocarlobilotti.it - www.museiincomuneroma.it
__________________________________________________________________________
"MAGNUM
MANIFESTO"
Guardare il mondo e raccontarlo in
fotografia
a cura di Clément Chéroux
I 70 anni della Magnum Photos
Museo
dell’Ara Pacis - Roma
dal 7 febbraio al
3 giugno 2018 - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora
prima). Chiuso 1 maggio
Le celebri immagini e gli storici reportagedella più grande
agenzia fotogiornalistica internazionale
L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato
alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali,
proposta da Contrasto e Magnum Photos 70 e
organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, ha
cominciato il suo tour globale nel giugno 2017 all’International Center for
Photography di New York. L’intento è quello di celebrare il settantesimo
anniversario della più grande agenzia fotogiornalistica del mondo, Magnum
Photos, creata da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David
Seymour nell’aprile del 1947. Da quel giorno, la Magnum Photos è
diventata un riferimento nel tempo sempre più importante per la
documentazione e per il fotogiornalismo. Gli autori di Magnum hanno documentato
guerre, testimoniato le tensioni sociali, interpretato il nostro tempo,
ritratto tanto le persone comuni quanto i grandi della terra, preconizzato i
nuovi drammi del futuro.
La mostra raccoglie parte del lavoro realizzato in tutti questi
anni e getta uno sguardo nuovo e approfondito sulla storia e sull’archivio
dell’Agenzia.
Le immagini celebri e i grandi reportage dei suoi autori
permettono di comprendere in che modo e per quale motivo Magnum sia diventata
diversa, unica e leggendaria. Dal reportage sui lavoratori immigrati negli USA,
realizzato da Eve Arnold negli anni Cinquanta, ai ritratti di “famiglia”,
teneri e intimi, di Elliott Erwitt; dalle celebri immagini degli zingari di
Josef Koudelka, fino alla toccante serie realizzata nel 1968 da Paul Fusco sul
"Funeral Train", il treno che trasportò la salma di Robert Kennedy
nel suo ultimo viaggio verso il cimitero di Arlington, attraversando un’America
sconvolta e dolente. E ancora, le serie più recenti dei nuovi autori di Magnum:
dalla “Spagna Occulta” di Cristina Garcia Rodero, alle osservazioni
antropologiche, sotto forma di fotografie, realizzate nel mondo da Martin Parr;
dalla cruda attualità del Sud America documentato da Jérôme Sessini,
fino al Mar Mediterraneo, tenebroso e incerto nelle notti dei migranti,
fotografato da Paolo Pellegrin.
Il curatore, Clément Chéroux –
direttore della fotografia al MoMA di San Francisco e già curatore della grande
retrospettiva dedicata a Cartier-Bresson realizzata dal Centre Pompidou e
ospitata a Roma proprio al Museo dell’Ara Pacis – ha selezionato una
serie di documenti rari e inediti, immagini di grande valore
storico e nuove realizzazioni, per illustrare come Magnum Photos debba la sua
eccellenza alla capacità dei fotografi di fondere arte e giornalismo, creazione
personale e testimonianza del reale, verificando come il “fattore Magnum” continui
a esistere e a rinnovare continuamente il proprio stile.
Il percorso espositivo è suddiviso in tre sezioni: la
prima scruta l’archivio di Magnum attraverso una lente umanista e si concentra
sugli ideali di libertà, uguaglianza, partecipazione e universalismo che
emersero dopo la seconda guerra mondiale; la seconda mostra la
frammentazione del mondo tra gli anni Settanta e Novanta del
Novecento, con uno sguardo particolare rivolto alle minoranze e agli
esclusi; la terza, infine, segue le diverse forme espressive grazie alle quali
i fotografi Magnum hanno colto i mutamenti del mondo e i
pericoli che lo minacciano.
Oltre a raccogliere i progetti individuali e collettivi realizzati
nel corso degli anni, la mostra presenta anche proiezioni, copertine di riviste,
articoli di giornali, libri realizzati nel corso del tempo, mostrando il
contesto originale in cui molte delle fotografie sono state concepite.
La mostra è accompagnata da un libro edito da Contrasto.
Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€
ridotto + prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione
vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
__________________________________________________________________________
"IL TESORO DI ANTICHITÀ.
WINCKELMANN E IL MUSEO CAPITOLINO NELLA
ROMA DEL SETTECENTO"
a cura di Eloisa Dodero e Claudio Parisi Presicce
MUSEI CAPITOLINI - Sale Espositive di
Palazzo Caffarelli, le Stanze Terrene di Sinistra del Palazzo Nuovo e le Sale
del Palazzo Nuovo - Roma
7 dicembre 2017 – 22 aprile 2018 - Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.30
Una mostra per celebrare gli anniversari della nascita e della
morte
del fondatore dell’archeologia moderna, Johann Joachim Winckelmann
(1717-1768)
“Vivo come un artista e come tale sono accolto nei luoghi dove
ai giovani è permesso di studiare, come nel Campidoglio. Qui è il Tesoro delle
antichità di Roma e qui ci si può trattenere in tutta libertà dalla mattina
alla sera”. È il 7 dicembre del 1755 ed è con queste parole che Johann
Joachim Winckelmann, giunto a Roma da appena tre settimane grazie a una borsa
di studio conferita dal principe Elettore di Sassonia, descrive a un amico la
sua prima visita al Museo Capitolino, il primo museo pubblico d’Europa, luogo
in cui il vitale rapporto con l’Antico può essere coltivato in assoluta
libertà, “von Morgen bis in den Abend” (dalla mattina alla sera).
Nei tredici anni successivi, fino alla tragica morte avvenuta a
Trieste l’8 giugno del 1768, Winckelmann, nato a Stendal il 9 dicembre del 1717
in una famiglia molto modesta, definisce i contenuti fondamentali del
Neoclassicismo tardo-settecentesco e getta le basi teoriche dell’archeologia
moderna, dando vita a un raffinato sistema di valutazione cronologica e
stilistica delle opere antiche fondato sull’osservazione diretta dei manufatti
e l’attenta lettura delle fonti letterarie. “Novello Colombo”, “scopritore
di una terra a lungo presagita, menzionata e discussa, e lo si può ben dire, un
tempo conosciuta e poi nuovamente perduta”. Così Johann Wolfgang Goethe
esprime l’impatto rivoluzionario dell’opera di Winckelmann, e in particolare
della Storia dell’Arte nell’Antichità pubblicata a Dresda nel
1764.
La mostra “Il Tesoro di Antichità. Winckelmann e il Museo
Capitolino nella Roma del Settecento”, ai Musei Capitolini dal 7
dicembre 2017 al 22 aprile 2018, intende celebrare gli importanti
anniversari winckelmanniani del 2017 (300 anni dalla nascita) e del 2018 (250
anni dalla morte) e si inserisce nel contesto delle manifestazioni europee
coordinate dalla Winckelmann Gesellschaft di Stendal, dall’Istituto
Archeologico Germanico di Roma e dai Musei Vaticani.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla
Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e a
cura di Eloisa Dodero e Claudio Parisi Presicce, con l’organizzazione di Zètema
Progetto Cultura, la mostra ha una duplice finalità: la prima, offrire ai
visitatori il racconto degli anni cruciali che hanno portato, nel dicembre del
1733, all’istituzione del Museo Capitolino, il primo museo pubblico d’Europa,
destinato non solo alla conservazione ma anche alla promozione della “magnificenza
e splendor di Roma”; la seconda, presentare le sculture capitoline sotto
una luce diversa, ovvero attraverso le intuizioni, spesso geniali, del grande
Winckelmann.
Arricchita da una selezione di 124 opere, il Tesoro di
Antichità si sviluppa in tre sedi diverse nell’ottica di una “mostra
diffusa”: le Sale Espositive di Palazzo Caffarelli, le Stanze Terrene di
Sinistra del Palazzo Nuovo e le Sale del Palazzo Nuovo.
Catalogo: Gangemi Editore
Costi: Intero 15 € biglietto
integrato Mostra + Museo (comprensivo della tassa del turismo per i non
residenti a Roma) - Ridotto 13 € biglietto integrato Mostra + Museo
(comprensivo della tassa del turismo per i non residenti a Roma) - Gratuito per
le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: piazza del Campidoglio - Roma
Sito: www.museicapitolini.org
__________________________________________________________________________
"TRAIANO Costruire l’Impero, creare l’Europa"
ideata da Claudio Parisi Presicce
a cura di Marina Milella, Simone Pastor e
Lucrezia Ungaro
L’optimus princeps che portò l’impero romano alla sua
massima estensione celebrato a 1900 anni dalla morte ai Mercati di Traiano
MERCATI DI
TRAIANO MUSEO DEI FORI IMPERIALI - Roma
dal 29 novembre 2017 al 16 settembre 2018.
Orario: tutti i giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00
- Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre
L’esposizione è promossa e prodotta da Roma Capitale,
Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni
Culturali di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Cosa significa costruire un Impero? E in che relazione sta
l’Impero Romano con l’Europa attuale?
Politica, economia, welfare, conquiste militari ottenute senza
esclusione di colpi; inclusione di popolazioni diverse sotto un unico Stato che
governa con leggi che ancora oggi sono alla base della giurisprudenza moderna;
la buona amministrazione, influenzata anche da donne capaci, “first ladies”
autorevoli; campagne di comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il
consenso popolare attraverso opere di pubblica utilità, “magnificentia publica”
e lusso privato, ma discreto.
Non è la trama di una fiction, né il programma di qualche
politico, ma la traccia della mostra Traiano. Costruire l’Impero,
creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di
Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la ricorrenza
dei 1900 anni dalla morte dell’imperatore che ha portato l’Impero alla sua
massima espansione.
I reperti archeologici provengono da musei della Sovrintendenza
Capitolina (Musei Capitolini, Centrale
Montemartini, Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma a Palazzo Braschi,
Antiquarium del Celio, Teatro di Marcello), da molti musei e spazi
archeologici italiani (Museo Nazionale Romano presso le Terme
di Diocleziano e presso Palazzo Massimo, Museo
Ostiense a Ostia Antica, Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae,
Antiquarium di Villa Adriana a Tivoli, Antiquarium Comunale "Villa di
Traiano” di Arcinazzo Romano; Museo Correale di Terranova a Sorrento) e alcuni
importanti musei stranieri (Musei Vaticani; Pergamon
Museum a Berlino; Museum het Valkhof di Nijmegen; Museo Nazionale di Storia
della Romania, Bucarest; Museo Nazionale di Arte romana di Merida, Gliptoteca
di Monaco di Baviera).
Ancora, è ospitata presso la via Biberatica anche “Columna
mutãtio – LA SPIRALE”, un’installazione monumentale di arte
contemporanea, ideata dall’artista Luminiţa Țăranu, che racconta
la “mutazione” di significato della Colonna di
Traiano nel volgersi della storia.
Il messaggio che l’artista, romena di nascita e italiana di
adozione, intende trasmettere, è la “mutazione” di significato che
avviene nel volgersi della storia: nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la Colonna Traiana è
diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame storico tra l’Italia e
la Romania; se nel passato evocava le due guerre portate dall’Imperatore contro
Decebalo, il Re dei Daci, oggi il capolavoro romano è anche testimonianza
visiva dell’origine del popolo romeno.
Esempio di come la ricerca contemporanea interagisce con
l’archeologia e con la memoria, l’installazione che l’artista propone al pubblico
intende rinforzare il filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo. L’opera,
infatti, ha un’impostazione orizzontale come allusione al reperto archeologico
quale oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale la storia
scorre in orizzontale.
Dopo la mostra a Roma, l’installazione “Columna mutãtio –
LA SPIRALE” sarà esposta in uno dei prestigiosi musei di Bucarest, in occasione
alla festa del centenario dell’Unità Nazionale della Romania, nell’autunno del
2018.
TRAIANO, imperatore costruttore
La mostra sarà caratterizzata dal racconto della vita
“eccezionale” di un uomo “ordinario”, significativamente racchiusa in un
“titolo” coniato per lui, optimus princeps, ovvero il migliore
tra gli imperatori. Colui che seppe riportare gioia tra i romani! come
ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo Traiano ci
ha ordinato di essere felici e noi lo saremo.
Ma cos’ha fatto di così diverso e innovativo Traiano per meritare
un tale consenso incondizionato dall’esercito, dal senato e soprattutto dalle
più disparate popolazioni dell’Impero?
Primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna dinastia imperiale, ma di ottima
famiglia – Ulpia – Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre
naturale e percorre velocemente i gradi della carriera militare, dimostrando
doti di stratega e combattente sul campo a fianco dei suoi uomini, dei quali
guadagna così il consenso e la fedeltà assolute. Non solo per questo
l’imperatore Nerva lo “adotta” come successore, ma anche perché ne percepisce
la capacità di affrontare anche i temi spinosi delle riforme sociali ed
economiche di cui l’Impero ha urgente bisogno: lo nomina mentre lui si trova in
Germania, lontano dalla capitale che non ha mai visitato.
Una mostra immersiva grazie alle nuove tecnologie e allo storytelling,
protagonisti anch’essi dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si
troveranno immersi nel mondo di Traiano. L’ imperatore, o meglio il suo
fantasma, impersonato da un attore, introdurrà alla vita dell’optimus princeps.
Profumi, petali e il rumore della folla daranno al visitatore le stesse
sensazioni che il popolo di Roma provava durante un trionfo; stele di soldati
si animeranno per mostrare gli affanni del vivere e del morire dei legionari
impegnati nelle guerre di conquista di Traiano; si ascolteranno la descrizione
dei nemici di Roma, i barbari - antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti
dell’impero - e le voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale
e imprenditrici. E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi
rivivranno i monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne
salvato per intercessione di Gregorio Magno.
La mostra si avvarrà anche delle installazioni multimediali e
interattive che sono state realizzate grazie alle collaborazioni che la
Sovrintendenza Capitolina ha attivato, a scopi di ricerca, studio e
divulgazione con la Duke University, Department of Classical Studies,
Dig@Lab, con il coordinamento scientifico di M. Forte, la Real
Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna), Laboratorio
de Humanidades Digitales con il coordinamento di J. M. Luzon,
la Divisione ICT del Dipartimento di Tecnologie Energetiche dell’ENEA nell’ambito
del progetto CO.B.R.A. (COnservazione
dei Beni culturali, con
l’applicazione di Radiazioni
e di tecnologie Abilitanti), responsabile A. Quintiliani.
Catalogo: De Luca
Editori d’Arte
Costo: Biglietto
integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i non
residenti a Roma: 15 € intero; 13 € ridotto - per i residenti a Roma: 13
€ intero; 11 € ridotto - Biglietto ridottissimo 2 €
Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it
__________________________________________________________________________
"MONET"
a cura di Marianne Mathieu
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento
italiano, promossa dall’Assessorato alla Crescita
culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con
il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande
retrospettiva è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisiain
collaborazione con il Musée Marmottan Monet, Paris.
COMPLESSO DEL VITTORIANO ALA
BRASINI - Roma
sino al 3 giugno 2018, dal lunedì al giovedì 9.30
- 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
A GRANDE RICHIESTA,
DOPO AVER SUPERATO I 200.000 VISITATORI, LA MOSTRA DEDICATA A
CLAUDE MONET PROROGA FINO
AL 3 GIUGNO 2018 LA MOSTRA
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
Nell'immagine: Claude Monet (1840-1926), Nymphéas,
1916-1919.
Costo: Biglietti- Intero 15 €
(audioguida inclusa) - Ridotto 13 € (audioguida inclusa)
Informazioni e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro
in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
__________________________________________________________________________
Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse
darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci
a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando
chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica
selezione all'inserimento …