Pochissimi giorni ancora, ed il 19 Febbraio alle 18.30 in punto, ALTROVE
TEATRO STUDIO aprirà i battenti.
Dopo tanto lavoro e passione, da un realtà artistica molto attiva e già
presente da tempo, prenderà vita uno nuovissimo spazio destinato a diventare un
punto di riferimento del panorama culturale della capitale.
In
anteprima Kirolandia ha avuto il piacere di incontrare i direttori Ottavia Binachi e Giorgio Latini, ecco cosa ci hanno raccontato.
La prima
domanda a te, Ottavia Bianchi, direttrice artistica di ALTRO TEATRO
STUDIO. Pochissimi giorni e nel quartiere Prati-Trionfale di Roma, a due
passi dal centro, aprirà i battenti il vostro nuovo spazio teatrale, cosa si
prova?
A meno di
una settimana dall'apertura posso asserire senza timore di essere smentita che
più che l'emozione, senz'altro presente ma non ancora preponderante, avverto la
strana alternanza di grande forza interiore e inimmaginabile stanchezza fisica.
Insieme a Giorgio Latini abbiamo sostenuto ritmi
forsennati di lavoro, inevitabili momenti di scoramento alternati ad altri di
grande euforia e consapevolezza della difficoltà dell'impresa. Il tutto sempre
con grande fede in noi, risorsa non mai sopita grazie al disperato amore per
questo lavoro. Siamo convinti che sia l'unico ingrediente, insieme alla
professionalità, che possa dare la garanzia, in questo duro mestiere, del
durare nel tempo.
Giorgio
Latini, presidente
e direttore amministrativo, a te il secondo interrogativo. Dietro a tutto ciò
c'è sicuramente tantissimo lavoro e tantissima fatica, raccontaci in poche
parole quali sono state le tappe per arrivare a questo importante traguardo?
Il primo
passo, ancor prima di cominciare a poter pensare di trovare una sede, è stato
affermarci come realtà teatrale, sia sulle tavole del palcoscenico che come
pedagoghi. Senza credenziali e credibilità acquisite tramite la dimostrazione
quotidiana della validità del nostro operato non avremmo mai ottenuto il
sostegno di tutti coloro che oggi abitano lo spazio.
Poi è
cominciata la ricerca (lunghissima, estenuante) del locale adatto per il tipo
di attività che avevamo in mente, seguita dall'adeguamento del progetto alle
normative vigenti e i lavori in cantiere, che abbiamo seguito giorno per giorno
e ai quali abbiamo dovuto contribuire (ahimè per più di un mese, causa la
pessima professionalità della ditta costruttrice) con le nostre stesse mani.
È stato
tuttavia un periodo difficile ma emozionante allo stesso tempo, non capita a
tutti i direttori di poter passare accanto a un tramezzo ed esclamare:
"Questo l'ho fatto io!"
Quindi, già
esistevate come realtà artistica, perché questo ulteriore passo, perché un
teatro?
Dopo anni di
vita da nomadi, sballottati tra teatri off mediamente fatiscenti (dalle condizioni spesso
molto poco off) e sale prova di natura varia e non sempre adeguata alle
esigenze di rigore da sempre cercate, aumentando parallelamente la necessità di
avere una casa artistica, ci siamo decisi al grande passo. Abbiamo detto: lo
facciamo adesso o mai più. E lottando ferocemente, l'abbiamo fatto.
500 mq! Una
struttura decisamente molto grande. Accompagnateci dentro e fateci visitare
virtualmente il vostro spazio, fateci fare un primo giretto in anteprima...
Dal grande
cancello di ferro su strada si è subito accolti dalla monumentale illustrazione
con cui l'artista Cristina Gardumi,
essendo anche attrice nonché amica fin dai tempi accademici, ha voluto
sostenere il progetto dell'Altrove Teatro Studio. I due muri che portano alla
piazzetta su cui affacciano i vari spazi (su una superficie totale di 60 metri)
ospitano allegorie del teatro attraverso i temi fondamentali della poetica
dell'artista: animali fantastici con fattezze umane e maschere da uccelli,
provenienti da un possibile Altrove indicano la strada che porta al teatro. Si
arriva al foyer che ci accoglie frontalmente e sulla sinistra c'è una prima
grande porta che dà l'accesso al teatro di 99 posti, con palco di sei metro e
mezzo per sei metri e mezzo. I colori dominanti degli ambienti sono tre: rosso,
nero e bianco e ricorrono già dalle illustrazioni di Cristina. Nella zona
parallela a quella della sala teatro, ce n'è un'altra ugualmente grande che
ospita una sala prove di 90 mq con parquet flottante, standard teatro
dell'opera, adattissimo per esigenti danzatori, oltre che per attori, i bagni per
disabili e per il pubblico e ovviamente, i camerini per gli attori.
Di giorno
questa zona è vissuta dagli allievi della scuola professionale per attori,
l'Accademia D'Arte Scenica che ha frequenza quotidiana dal lunedi al venerdi e
vanta, tra gli altri, la felice presenza di Giuseppe Rocca, Paola Autore,
Stefano Viali, Gabrielle Chiararo, Francesco Barbera. Sono previsti inoltre
seminari con Giuseppe Marini, Massimiliano Farau e Monica Vannucchi.
Gran bella
passeggiata, grazie! Ottavia, un grande sogno che s'avvera, a
breve partiranno gli spettacoli, state seguendo un'idea precisa, avete un fil
rouge?
Il nostro
filo rosso sono senz'altro le nuove drammaturgie, fatte di attori giovani e
capaci, di testi contemporanei senza però dimenticare anche l'amore per i
grandi classici e la forza poetica della parola.
Certamente
si vuole essere proiettati in una dimensione contemporanea che vede sempre meno
realistica la figura dell'attore a scrittura per tutto l'anno. Ci sembra molto
più adeguata al tempo presente l'immagine di un attore sempre più autore,
drammaturgo o comunque onesto artigiano del teatro. Un attore preparato,
coadiuvato da un buon testo e sufficientemente visionario, può rinunciare ai
grandi allestimenti in favore di una messa in scena scarna ma efficace. Insomma
siamo pronti ad ospitare uno spettacolo stretto in valigia, pronta
all'occorrenza a farsi e disfarsi per un pubblico sveglio.
Giorgio, gestire una struttura così grande di certo ha
bisogno di altri collaboratori, con voi chi c'è?
Escluso il
nostro ufficio stampa nessuno! Seguiamo tutta la parte amministrativa,
organizzativa e gestionale in prima persona e ci avvaliamo dell'aiuto, molto
più che prezioso, di Carla Fabi e Roberta Savona per gestire i rapporti
con la stampa e l'esterno, anche perché essendo solo in due di solito siamo
così oberati che se non ci pensassero loro a fare un po' d'ordine non sapremmo
come fare.
La scelta di
doverci occupare di tutto da soli dalla A alla Z non è dettata da masochismo,
ma semplicemente dal fatto che abbiamo cercato di circondarci di quanti più
professionisti possibili per la parte accademica e per lavorare nelle piccole
produzioni della nostra associazione.
Dato che
insegnanti, attori, tecnici, macchinisti degni di questi nomi hanno un giusto
costo da qualche parte abbiamo dovuto tagliare, almeno per questa pre-stagione.
La qualità
dell'insegnamento e degli spettacoli da noi proposti sono il punto focale
dell'Altrove Teatro Studio, e se per garantirle senza compromessi abbiamo
dovuto fare qualche sacrificio in più dal punto di vista gestionale ben venga.
Il 19
Febbraio alle 18.30, festa d'inaugurazione, quindi primo sipario, cosa
accadrà?
La serata
sarà un'occasione per un brindisi informale e molto gioioso. Creare una tale
macchina di follia implica il volerla condividere con i tuoi simili perciò,
dopo i doverosi ringraziamenti (siamo sostenuti dalla fiducia e dall'amore di
molte persone), faremo un aperitivo in compagnia della musica dal vivo dei Two Blind Cats (Giulia Nervi alla voce e Giacomo
Ronconi alla chitarra) e a seguire la vintage music di Dj Arpad. La pre stagione apre il 23 Febbraio con" Una Culla
Sbagliata" scritto e diretto da me, sarò anche in scena con Flaminia Cuzzoli. Da molti anni sono
innamorata della scrittura febbrile e poetica di Jeanette Winterson. Ho cucito così alcuni eventi della sua vita
nella cornice di un'intervista immaginaria concessa ad una donna misteriosa.
L'occasione per ricordare un passato difficile è il funerale della madre. Il
risultato è il salto dal ricordo dell'infanzia ad un presente in parte ancora
irrisolto, in bilico tra situazioni buffe e dolorose. Il passo continuo è una
domanda fondamentale: perché la perdita è la misura dell'amore?
Insomma,
nella capitale nasce ALTRO TEATRO STUDIO, ma perché venire proprio da voi?
Venire
all'Altrove significa davvero entrare in una dimensione parallela fatta di arte
visiva, musica, teatro nella sua accezione più totalizzante perché qui si
studia, si scrive, si recita, si dà la possibilità di esistere alle numerose e
interessanti realtà meno conosciute del teatro, in una vera collaborazione tra
maestranze, con amore e gioia.
- Andrea Alessio Cavarretta e Giovanni Palmieri -
19 Febbraio
2018, ore 18.30
Via
Giorgio Scalia, 53 / Prati - Metro Cipro
INAUGURAZIONE
ALTROVE TEATRO
STUDIO
di Ottavia Bianchi e Giorgio Latini
Spazio aperto a
nuove drammaturgie e giovani realtà del teatro contemporaneo