Kiri, continuano le segnalazioni di Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
Associazione Culturale Caput Mundi
Presenta
PIETRO ROMANO
in
"MISERIA E NOBILTÀ"
Trasposta in dialetto romanesco e diretta da Pietro
Romano
dall’omonima Opera di Eduardo Scarpetta
In replica straordinaria da
mercoledì 29 marzo a domenica 9 aprile 2017 , dal mercoledì al sabato alle ore 21.00_sabato 8 aprile anche ore 17.30_domenica
ore 17.30.
Dopo il grande successo ottenuto a inizio stagione
torna a grande richiesta di pubblico "Miseria e nobiltà".
Prosegue, dunque, la straordinaria intuizione
artistico-letteraria, suscitata dal talento poliedrico di Pietro Romano, autore
interprete e regista dei propri lavori, già confermata in operazioni vincenti
in cui i classici di Goldoni (Arlecchino, servo di due padroni, I due gemelli
veneziani) e di Molière (L'Avaro, Il malato immaginario) sono stati riadattati
e trasposti in dialetto romanesco, offrendo al pubblico lo splendido vezzo
della commedia dell’arte in un dialetto diverso dall’originale, e archiviando
incredibili successi e mesi di sold out, dimostrando l’alto livello artistico e
culturale necessario al mondo dello spettacolo.
L’energia istrionica di Romano, inguaribile ed
irriducibile amante della sua città natale, si china questa volta alla gloria
del teatro napoletano di Scarpetta trasponendo e riadattando la più celebre
delle sue opere, Miseria e Nobiltà, consegnata al pubblico già nella splendida
realizzazione cinematografica con Totò, nel proprio dialetto, tingendo con
grazia e maestria l’inestimabile, indiscussa ricchezza dell’originale, dei
colori della popolarità romana, esaltandone l’intramontabile vernacolarità.
Il protagonista "Felice Sciosciammocca"
interpretato da Pietro Romano, gioca sulle corde della celebre maschera
scarpettiana, sovraintendendo, nella logica di una disarmante comicità, alla
storia d’amore del nobile per la popolana, con la scaltrezza del povero che si
finge ricco, tra colpi di scena e verità che scottano.
Sulla scena accanto a Pietro Romano, Marco Todisco
(Pierino), Marina Vitolo (Bruttia), Beatrice Proietti (Pupetta), Edoardo
Camponeschi (Eugenio), Valentino Fanelli (Appio/Giovanni), Eleonora Manzi
(Gemma), Francesca La Scala (Rosa) e Mirko Susanna (Bamba), Giorgio Giurdanella
(Cuoco).
PIETRO
ROMANO in MISERIA E NOBILTA’ - Regia di Pietro Romano - Con in ordine
alfabetico EDOARDO CAMPONESCHI, VALENTINO FANELLI, GIORGIO GIURDANELLA,
FRANCESCA LA SCALA, ELEONORA MANZI, BEATRICE PROIETTI, MIRKO SUSANNA, MARINA
VITOLO e con MARCO TODISCO - aiuto regia BARBARA LAURETTA musiche SIMONE ZUCCA
- testo canzone LOREDANA CORRAO - scene MAURIZIO MANZI - costumi SIMONA SAVA - assistente
alla regia EDOARDO CAMPONESCHI - direzione di scena BARBARA LAURETTA - trucco
ISABELLA CAVALLARO e VIVIANA DE FRANCO - audio e luci FABIO MASSIMO FORZATO - segreteria
di produzione BARBARA LAURETTA - Organizzazione e Ufficio Promozioni LOREDANA
CORRAO
Indirizzo: via Forlì, 43 - Roma
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"LA BAITA DEGLI SPETTRI"
di Claudio Gregori
Regia Valentina
Maselli
TEATRO L'AURA - Roma
da mercoledì 29 marzo a domenica 2 aprile
2017 , ore 21.00_dom. 18.00
Cinque amici decidono di trascorrere alcuni
giorni in una sperduta baita di montagna. Una volta giunti sul posto,
nonostante gravi sulla casa una leggenda di fantasmi, i cinque ragazzi decidono
comunque di trascorrere lì la notte. Tra scricchiolii, rumori sinistri,
presenze spettrali, personaggi grotteschi, la trama si svolge tra gag comiche e
colpi di scena esilaranti, colorando di ironia il genere horror e arricchendolo
di una veste parodica.Insomma una commedia dal perfetto ingranaggio, di
un'unicità "indecente", ricca di non sense, gag sopraffine, orsi impagliati,
detective improvvisati, interrogatori incasinati, maniaci dell’ordine, fantasmi
di maniaci dell’ordine, turbe maniacali e tanto altro ancora.
di Claudio Gregori - Regia Valentina Maselli - Con Katia Leardi,
Elisa Nichelli, Simone Buffa, Giulio Pierotti, Paolo Russomanno e Alessandro
Capone
Indirizzo:
vicolo di Pietra Papa, 64 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrolaura.org
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Il Carro dell’Orsa
Presenta
"LA LEGGENDA DEL PESCATORE CHE NON SAPEVA NUOTARE"
Regia di Alessandra Fallucchi
Regia di Alessandra Fallucchi
Spettacolo
con musiche dal vivo
TEATRO STUDIO UNO - Roma
da giovedì 30 marzo a domenica 9 aprile 2017 , ore 21.00_ dom. 18.00
- Rassegna Teatrale Exit Autori IX Ed. – Cortinscena 2016
- Premio miglior spettacolo, Premio miglior testo, Premio miglior regia, Premio
miglior interprete a Domenico Macrì e Pubblicazione sulla rivista “Ridotto”
edita dalla S.I.A.D. (Società Italiana Autori Drammatici) – Teatro
dell’Orologio, Roma
“Sapevate che l’Italia è il paese con il maggior numero di dialetti, tradizioni e culture popolari al mondo? Ma questa ricchezza è un relitto del passato, destinato ad estinguersi con il tempo, o un
patrimonio vivo, che occorre ancora studiare e valorizzare? E se è vero che non sai dove vai se non sai da dove vieni, oggi: qual è la nostra casa? Qual è la nostra Itaca?”
“Sapevate che l’Italia è il paese con il maggior numero di dialetti, tradizioni e culture popolari al mondo? Ma questa ricchezza è un relitto del passato, destinato ad estinguersi con il tempo, o un
patrimonio vivo, che occorre ancora studiare e valorizzare? E se è vero che non sai dove vai se non sai da dove vieni, oggi: qual è la nostra casa? Qual è la nostra Itaca?”
Uno spettacolo originale di Agnese Fallongo, nato da una
raccolta di interviste fatte dall’autrice a persone anziane del centro-sud
Italia, appartenenti alla generazione della prima metà del ‘900.
Protagonista è la generazione dei nostri nonni, della seconda
guerra mondiale, dei mestieri fatti con le mani, della terra e del mare. Storie
che si mescolano con le leggende popolari e che, semplicemente, meritano di
essere ascoltate.
Lo spettacolo vede avvicendarsi sul palco quattro personaggi
che raccontano al pubblico le proprie “storie di vita”, una crasi tra realtà e
leggenda popolare. Mamozio, Maria, Reginella e Arturo: due uomini e due donne
che racchiudono tutte le vicende più commoventi e più divertenti raccontate
dalle persone intervistate nei differenti paesini italiani. Un pescatore
calabrese che non sa nuotare; un pizzaiolo romano nella Garbatella degli anni
40’; una ragazza madre che sogna di ballare lo swing in una Sicilia devastata
dal dopoguerra ed una signora napoletana che racconta la leggendaria storia
della sua famiglia.
Naufragare in questo passato, che non è poi così passato,
rappresenta un ottimo punto di partenza per rispondere ai dubbi e gli
interrogativi delle generazioni più giovani. Il pubblico è chiamato ad
abbandonarsi alle acque di una saggezza popolare che sembra ormai sbiadita ma che è
invece ancora viva e colorata, come le persone intervistate. Al centro dello spettacolo l’elemento musicale che fa da
fil rouge tra un racconto e l’altro tramite canti popolari e polifonici,
musiche dal vivo e strumenti tradizionali. La musica assume una funzione
poetica per dare voce a quelle emozioni che spesso, proprio come accade in una
serenata, non riusciamo ad esprimere solo a parole.
Con Domenico Macrì, Eleonora De Luca, Teo Guarini, Agnese Fallongo - Regia di Alessandra Fallucchi - Drammaturgia di Agnese Fallongo
Indirizzo:
via Carlo della
Rocca, 6 - Roma (Torpignattara)
Sito di riferimento teatro: www.teatrostudiouno.com
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"APARTHEID"
Da un’idea di Gina
Merulla
con la
partecipazione di Mamadou Dioume
Teatro hamlet- Roma
da giovedì 30 marzo a domenica 2 aprile 2017 - dal venerdì alla domenica, ore
21.00_dom.ore 18.00
Una
delle pagine più tristi della nostra Storia fu scritta mentre – come spesso
accade - gli occhi del resto del mondo si voltavano da un’altra parte. Fu
scritta in nome di folli principi, di politiche cieche ed ottuse, di
superiorità e divisioni. Fu scritta e qualcuno provò a cancellarla. Qualcuno ci
provò con il teatro.
Da
un’idea di Gina Merulla con la partecipazione di Mamadou Dioume, storico collaboratore di Peter Brooke,
si ispira all’opera ‘Età di Ferro’ di John Maxwell
Coetzee, scrittore premio Nobel, ed affronta il tema della segregazione razziale in
Sudafrica nel secolo scorso.
Durante il periodo dell’Apartheid in Sudafrica, il teatro non
restò indifferente davanti a leggi che
annichiliscono e tolgono umanità. Un gruppo di persone sotto la guida di Barney Simon e Mannie Manim si
riunisce e restaura un vecchio mercato della frutta indiano: nasce così
il Market
Theatre di Johannesburg .
Una donna bianca e un uomo nero assistono alla creazione del primo “non-racial
Theatre” che sfidò l’Apartheid armato solo ed esclusivamente della
convinzione che la cultura può cambiare la società.
L’Apartheid visto attraverso gli occhi dei bianchi, gli occhi dei neri, i nostri occhi, gli occhi della storia, gli occhi dell’Artista. Ed è proprio questo aspetto di amalgama, di fusione, che la regia dello spettacolo Apartheid vuole sottolineare: passato, presente e futuro si mescolano in un tempo frammentato, indecifrabile.
L’Apartheid visto attraverso gli occhi dei bianchi, gli occhi dei neri, i nostri occhi, gli occhi della storia, gli occhi dell’Artista. Ed è proprio questo aspetto di amalgama, di fusione, che la regia dello spettacolo Apartheid vuole sottolineare: passato, presente e futuro si mescolano in un tempo frammentato, indecifrabile.
Regia: Gina Merulla - Interpreti: Mamadou Dioume, Patrizia Casagrande e Massimo Secondi - Luci e Fonica: Fabrizio Facchini - Scenografia: Christian Valentini - Costumi: Agnese Pizzuti
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 13 – Zona Pigneto - Roma
Sito di
riferimento teatro: www.teatrohamlet.it
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LE
COMPAGNIE BRACCI-SCHNEIDER E FREAKY LAB
presentano
"AFTER THE END"
di Dennis
Kelly
Regia di Enzo Masci
Teatro IN SCATOLA - Roma
da giovedì 30 marzo a domenica 15
aprile 2017 - dal venerdì alla domenica,
ore 21.00_dom.ore 18.00
Arriva
a Roma, in un intenso adattamento il capolavoro distopico di Dennis Kelly,
drammaturgo contemporaneo tra i più acclamati in Inghilterra e ancora poco
rappresentato in Italia.
I due
talentuosi interpreti Tommaso Arnaldi e Claudia Genolini indossano i panni di
Mark e Louise, due giovani sopravvissuti a un attacco nucleare e intrappolati
in un bunker, in una condizione di estrema tensione che metterà in crisi ogni
certezza.
Lo
spettacolo nasce dalla collaborazione di due compagnie teatrali molto attive
nel circuito off capitolino, la Bracci-Schneider e la Freaky Lab.
SINOSSI
Erano tutti in un pub quando c’è stata l’esplosione. Louise si è
appena risvegliata per trovarsi chiusa in un rifugio antiatomico con Mark,
l’uomo che le ha salvato la vita. I suoi amici dicevano che fosse un paranoico
ma, in fondo, Mark sapeva cosa fare quando alla fine è successo. Adesso tutto
quello che possono fare è aspettare, chiusi nel rifugio con cibo in scatola,
una radio che non cattura alcun segnale e un coltello. Ma l’assenza di
qualsiasi contatto con l’esterno e la costrizione in uno spazio fuori dal
tempo, senza più regole né schemi sociali, disintegrano la relazione fra le
personalità opposte di Mark e Louise in una brutale e agghiacciante lotta per
il potere.
Sono sopravvissuti all’attacco.
Riusciranno a sopravvivere a loro stessi?
Con un finale a sorpresa, l’opera più penetrante di uno dei più
acclamati drammaturghi inglesi dell’ultimo decennio esplora le paure della
nostra società e le mette a confronto nei loro estremi distorti attraverso uno
scenario da incubo ma terribilmente plausibile.
di Dennis Kelly - Regia di Enzo Masci -
con Tommaso Arnaldi e Claudia Genolini
Indirizzo: Lungotevere degli Artigiani, 12-14 - Roma
Sito di
riferimento teatro: www.teatroinscatola.it
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Con Barbara Abbondanza, Patrizia
Bollini, Lucia Ciardo, Serafino Iorli
DOPPIO APPUNTAMENTO!
CENTRO CULTURALE ARTEMIA - Roma
venerdì 31 marzo 2017 , ore
20.30
CINE
DETOUR - Roma
domenica 2 aprile 2017,
ore 21.00
Quattro artisti si incontrano nel foyer di un teatro prima di assistere
allo spettacolo di un collega. Di cosa potranno mai parlare i quattro
protagonisti? Arti, artisti e artefatti…miserie e grandezze di quattro artisti
affamati di fama. Esilarante, grottesco, surreale e cinico. Una feroce
autocritica in chiave comica. Un vero “dietro le quinte” in scena!
Con Barbara Abbondanza, Patrizia
Bollini, Lucia Ciardo, Serafino Iorli - Consulente musicale: Palmi
Pavone
Indirizzo centro culturale Artemia:
Via
Amilcare Cucchini, 38 - Roma
Sito di riferimento: www.centroculturaleartemia.it
Indirizzo
Cine detour: Via Urbana, 107
- Roma
Sito di riferimento: www.cinedetour.it
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"8 DONNE E UN MISTERO"
di Robert Thomas
adattamento
Alessio De Caprio
regia di Alessio De Caprio
TEATRO AGORÀ - Roma
da venerdì 31 marzo a domenica 2
aprile 2017, ore 21.00_dom. 18.00
Anni Cinquanta. Una famiglia alto borghese si
prepara a festeggiare il Natale.
Otto sono le donne: l’elegante e bella padrona di
casa, le sue due sorelle (opposte nel carattere e in perenne conflitto tra di
loro), l’anziana mamma, la giovane figlia e le due domestiche. L’uomo di casa
non si vede e non si sente. Infatti, viene ritrovato morto accoltellato nel suo
letto. Iniziano le indagini all’interno della casa, per risolvere il mistero del
delitto. Nessuna può uscire, tutte sono probabili assassine. Un’ottava donna si
aggiungerà al gruppo, la sorella della vittima, per entrare a far parte delle
sospettate.
Così comincia la divertente saga noir, tutta al
femminile, tratta dalla famosa sceneggiatura francese di Robert Thomas.
Un testo che diverte e commuove, intriga e seduce,
svelando passo dopo passo un segreto che come nei migliori romanzi polizieschi
si manifesterà solo alla fine.
di Robert
Thomas - adattamento Alessio De Caprio - con Silvia Bastianelli, Antonella
Desiante, Annamaria Marletta, Nicoletta Meci, Patrizia Morelli, Agnese Nassi,
Giulia Ricci, Patrizia Tomassini - regia
di Alessio De Caprio - luci Nicola De Santis
- grafica Federico Leone
-Avviso ai Soci-
Indirizzo: Via della Penitenza, 33
- Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroagora80.org
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PROSEGUONO....
L'Associazione Culturale Teatro
Trastevere
presenta
"NON TI FISSARE TU CHIAMALE SE VUOI OSSESSIONI"
di Maria Antonia Fama e
Lorenzo Misuraca
regia di Velia
Viti
TEATRO TRASTEVERE - Roma
da giovedì 23 a domenica 2 aprile
2017, ore 21.00_dom 17.30
“Tutto
il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come
comunicare con gli altri.”
Cesare
Pavese
La
compagnia “Come risolvere in 2”, dopo i successi di "Cuori
Monolocali", "Sessolosé" e "Appese a un filo", torna
in scena con "Non ti fissare. Tu
chiamale se vuoi ossessioni", esilarante
spettacolo sulle compulsioni, manie e stranezze che più o meno
consapevolmente riguardano ognuno di noi.
Protagonisti
di questa originale ed irriverente commedia ambientata in un’area di sosta di
una non identificata autostrada, il consolidato ed affiatato gruppo formato da
Alessandro Di Somma, Maria Antonia Fama, Ermenegildo Marciante e i nuovi
interpreti Lidia Miceli e Francesco Bonaccorso. Un cast di bravissimi attori
diretti dalla giovane regista Velia Viti, coadiuvata alle scene da Paolo
Carbone scenografo tra i più apprezzati del panorama romano (vincitore del
Premio Cerami 2015), portano in scena con sottile umorismo l’universo
irrazionale e tragicomico delle ossessioni.
Debolezze
imbarazzanti, strane fissazioni e segreti inconfessabili: amici immaginari,
gesti scaramantici, l'ossessione per il lavoro, per il sesso o per i social
network, il terrore della solitudine o quello di ammalarsi.
Frizzante
ed ironico "Non ti fissare. Tu chiamale se vuoi ossessioni" strizza
l’occhio alle commedie inglesi di Nick Hornby e alle atmosfere surreali della
comedy americana, brillantemente scritto a quattro mani dal collaudato duo
Maria Antonia Fama e Lorenzo Misuraca, due giovani autori che in questo nuovo
allestimento si divertono a mettere in luce i lati più nascosti della nostra
generazione.
Di Maria Antonia Fama e
Lorenzo Misuraca - Regia di Velia Viti - con: Alessandro Di Somma, Maria
Antonia Fama, Ermenegildo Marciante, Lidia Miceli, Francesco Bonaccorso Aiuto
Regia: Teresa Fama - Locandina: Martoz - Scene: Paolo Carbone - Video:
Alessandro Felici
-Avviso ai Soci-
Indirizzo:
via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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Castellum presenta
"RIFIUTI - Una vita da
differenziati"
scritto
e diretto da Stefano Fabrizi
TEATRO DE' SERVI - Roma
da
martedì 14 marzo a domenica 2 aprile
2017, ore 21.00_sab. ore 17.30 e
21.00_dom. ore 17.30
La commedia racconta la storia di quattro ragazzi
emarginati dalla società e affetti da molteplici psicosi, che vivono
abusivamente in un seminterrato fatiscente nella periferia della metropoli. Non
hanno i soldi per arredarlo come si deve, ma hanno una spiccata immaginazione
psicanalitica che li porta a vedere negli oggetti e negli accadimenti della
loro vita il simbolo di qualcosa che sta accadendo, o che devono fare. Per
esempio sono soliti raccogliere oggetti che sono stati buttati nell'immondizia
e portarli a casa per arredare il loro appartamento. Non si tratta di una
vocazione da interior designers specializzati in recycling, ma di un disperato
tentativo di cambiare la propria vita affidandosi al messaggio misterioso di
quegli oggetti: una frusta abbandonata forse suggerisce di intraprendere una
carriera da domatore? Uno sportello di automobile, invece, sta dicendo a
qualcuno di fare l'autista?
Finora si è trattato di un gioco, ma quando uno di
loro torna a casa con una confezione di pasticceria che dovrebbe contenere una
torta, il gioco si fa molto più duro. La confezione infatti nasconde quattro
pistole e quattro passamontagna, evidentemente abbandonati da qualcuno che è
stato inseguito dalla polizia. Sulle prime i quattro registrano la delusione:
si erano preparati per assaltare un millefoglie o un profiteroles, ma sono
invece assaltati da questi oggetti
sinistri che, inevitabilmente, suggeriscono loro una malsana idea. E se li
usassero per rapinare una banca? O, meglio ancora, un grande teatro? Il Sistina
sarebbe perfetto, e in effetti la rapina va a buon fine, ma un inconveniente
pregiudicherà tutto.
Scritto
e diretto da Stefano Fabrizi - con Stefano Fabrizi (Toto), G-Max (Luca),
Riccardo Graziosi (Sasà), Yaser Mohamed (Nico), Elettra Zeppi (Sara) - Scene:
Ferruccio Caridi – Luci e fonica Fabio Bendia – Musiche: Roberto Quarta - Aiuto
regia: Leonardo Buttaroni
Indirizzo: Via del
Mortaro (ang. Via
del Tritone),
22 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroservi.it
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Altra Scena Art Management
&
Viola Produzioni
presentano
"ASPETTANDO
GODOT"
di Samuel
Beckett - traduzione Carlo Fruttero
-
con Giorgio
Colangeli – Francesco Montanari
Riccardo
De Filippis – Giancarlo Nicoletti
e con Pietro Marone
REGIA Filippo Gili
SPAZIO DIAMANTE - Roma
da
venerdì 24 marzo a domenica 2
aprile marzo 2017 - ore 21.00
Giorgio Colangeli e Francesco Montanari
sono un Vladimiro e un Estragone d'eccezione nella messinscena a pianta
centrale di Filippo Gili di uno dei testi capisaldo della drammaturgia
mondiale, quell' "Aspettando Godot"
che continua a rivoluzionare il nostro modo di sentire e intendere il teatro e
l'uomo. Al loro fianco, Riccardo De Filippis e Giancarlo Nicoletti prestano
voce e corpo a Pozzo e Lucky, completando un cast straordinario, per quello che
si preannuncia uno degli eventi di questa stagione teatrale.
Note di Regia - Aspettare Godot come aspettare ‘il domani’. Un domani che ‘ogni oggi’ sarà domani. L’ombra che non s’afferra. Il cane che non se la può mordere, la coda. Nella trappola psichica di un futuro talmente vicino, ‘domani’, da sembrar prendibile. Ma che nessuno ha davvero voglia di veder comparire. Perché se li mettessimo sotto ipnosi, Didi e Gogo esprimerebbero la paura di vederselo inverato, questo domani, questo agire, questo futuro dietro un angolo costante e tondo, continuo, prossimo ma non afferrabile. E’ il paradigma massimo di un ponte costante, questo testo; che come nessun’altra opera rappresenta lo ‘statuto opaco’ della contemporaneità. E non si può che tentare di favorirla, questa scarsa nitidezza. Mettere in scena la molle, elastica contraddizione fra positivismo del cervello e quel medioevo della psiche che vuole fermarla, la realtà: fosse anche una disgraziata realtà. Perché più del domani, sia il ‘forse’, a trionfare. Uno stagno mistico del vivere che la fischietta, la paura di morire; bleffandola di un infinito, ripetitivo oggi ‘aperto’.
Note di Regia - Aspettare Godot come aspettare ‘il domani’. Un domani che ‘ogni oggi’ sarà domani. L’ombra che non s’afferra. Il cane che non se la può mordere, la coda. Nella trappola psichica di un futuro talmente vicino, ‘domani’, da sembrar prendibile. Ma che nessuno ha davvero voglia di veder comparire. Perché se li mettessimo sotto ipnosi, Didi e Gogo esprimerebbero la paura di vederselo inverato, questo domani, questo agire, questo futuro dietro un angolo costante e tondo, continuo, prossimo ma non afferrabile. E’ il paradigma massimo di un ponte costante, questo testo; che come nessun’altra opera rappresenta lo ‘statuto opaco’ della contemporaneità. E non si può che tentare di favorirla, questa scarsa nitidezza. Mettere in scena la molle, elastica contraddizione fra positivismo del cervello e quel medioevo della psiche che vuole fermarla, la realtà: fosse anche una disgraziata realtà. Perché più del domani, sia il ‘forse’, a trionfare. Uno stagno mistico del vivere che la fischietta, la paura di morire; bleffandola di un infinito, ripetitivo oggi ‘aperto’.
Sotto un albero ‘unica cosa viva’.
E sopra una terra mobile, spaventata,
angosciata d’essere la casa, di questa perversità.
Di Samuel Beckett - traduzione di Carlo
Fruttero; con Giorgio Colangeli - Francesco Montanari - Riccardo De Filippis -
Giancarlo Nicoletti e con Pietro Marone - FOTO Luana Belli GRAFICA OverallsAdv
- VIDEO David Melani SCENE Giulio Villaggio – Alessandra De Angelis - UFFICIO
STAMPA Rocchina Ceglia DIRETTORE DI PRODUZIONE Sofia Grottoli - DISEGNO LUCI
Daniele Manenti AIUTO REGIA Luca Di Capua - Luca Forte - DISTRIBUZIONE &
PROMOZIONE Altra Scena Art Management - UNA PRODUZIONE Altra Scena Art
Management e Viola Produzioni
per gentile concessione di Editions de
Minuit - REGIA Filippo Gili
Indirizzo: via Prenestina 230/ b - Roma
Sito
di riferimento: www.spaziodiamante.it
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TEATRO PER RAGAZZI
Centrale Preneste Teatro
Ruotalibera Teatro
presenta
"BAMBINA MIA"
Regia Tiziana Lucattini
CENTRALE PRENESTE TEATRO-
Roma
domenica 2 aprile 2017, ore 16.30
Per la rassegna Infanzie
in gioco 2016/17.
Mia
è una bambina straordinaria, come tutti i bambini. La sua storia, ispirata a
quella di Peter Pan.
Mia è
una bimba timida e solitaria e forse proprio per questa sua natura, a passeggio
al parco con la mamma, riesce a cogliere le meraviglie che la circondano, a
giocare con le foglie, con gli alberi, con le coccinelle e con il vento. Mia
riesce a percepire quella magia che gli adulti non sanno più trovare e sente
alle spalle come un prurito, quel ricordo di volo e di ali di cui parla James
Matthew Barrie, l’autore di Peter Pan.
Una Fata-Albero l’aiuta a esaudire questo suo desiderio di autonomia ed è
proprio grazie a questa creatura buffa e incantevole che la bambina riesce a
emulare Peter Pan. Al contrario del mitico fanciullo, però, quando Mia torna a
casa trova la finestra aperta. La bambina ha conquistato infatti la sua
libertà, ma non ha rinunciato all’amore della mamma che, complice, la veglia da
lontano mentre cresce tra tentativi e giovani sfide. Mia trova la libertà non
rinunciando all’amore, ma grazie alla consapevolezza che l’amore vero è
inscindibile dalla libertà.
Compagnia Ruotalibera Teatro - Con: Monia Marini e Simona Parravicini - Drammaturgia e
regia: Tiziana Lucattini - Drammaturgia video e collaborazione alla
regia: Fabio Traversa - Collaborazione artistica e proposte
musicali: Massimo Cusato - Composizione visual e postproduzione:
Momchil Alexiev - Costumi: Monica Crotti, Massimo Cusato e
Paola Romoli Venturi - Disegno luci: Martin Beeretz - Organizzazione e
promozione: Paola Meda e Serena Amidani - Foto di scena: Patrizia Lucattini
Informazioni: dai 3 ai 10 anni
Indirizzo: Via
Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento:
www.centraleprenesteteatro.blogspot.it
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DANZA
PROSEGUE...
COMPAGNIA
ARCALO’H
presenta
"SFINGE"
di e con Melissa Lohman
PRIMA ASSOLUTA
TEATRO STUDIO UNO Sala Specchi - Roma
da venerdì 24 a domenica 2 aprile 2017
, ore 21.00_ dom. 18.00
La Danza protagonista la Teatro Studio Uno con il nuovo lavoro in prima assoluta della performer/danzatrice newyorkese Melissa Lohman, che porta in scena "Sfinge" solo di danza ispirato alla figura mitologica della sfinge, presentato come primo studio al Festival Troia Teatro 2016.
La sfinge è la guardia che risiede ai limiti dell’inconscio.
La sfinge non fornisce spiegazioni. Si presenta per dare accesso
all’inesplorato, per rispondere attraverso la prova al desiderio di avvicinarsi
al mistero.
La perfomance enigmatica e
misteriosa si muove in questo universo mitologico e fantastico. Dalle
ombre ai bordi dello spazio, una figura si rivela. Si muove in un paesaggio
illimitato e intimo, dando indizi e segni poco decifrabili se non nel
linguaggio onirico. Ascolta qualcosa. Bisbiglia una cantilena di memorie
smarrite, racconta storie indecifrabili.
Rimane ai confini del territorio conosciuto.
Indirizzo:
via Carlo della
Rocca, 6 - Roma (Torpignattara)
Sito di riferimento teatro: www.teatrostudiouno.com
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MANIFESTAZIONI
"DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro"
AR.MA
TEATRO- Roma
da martedì 14 marzo a domenica 9 aprile , vari orari
L’ avventura del DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro continua a
coinvolgerci e ad appassionarci con i nuovi appuntamenti della seconda
settimana.
Il festival presenta un’istantanea del panorama
teatrale italiano, alzando il sipario su spettacoli di narrazione, di impegno
civile, performance, riadattamenti dei classici, drammaturgie che guardano alla
nostra Storia, nonché al quotidiano, con l’intento di individuare le proposte
sceniche innovative, alimentate dalla commistione tra i linguaggi artistici e
attente al valore letterario del testo teatrale.
Programma della terza settimana 28 marzo - 2 aprile:
>>>
Martedì 28 e mercoledì 29
marzo ore 20.45
"CANNED MACBETH Dialogo per due attori"
Ma hanno tutto quello che serve per
sopravvivere: un passato, un rancore e dei viveri. Odiati dal popolo e
innominabili, marito e moglie, uomo e donna, vagano nel buio in cerca d'amore,
di quiete. Ogni tanto si scontrano, a volte si cercano senza trovarsi. Ma un
lieve bagliore, piano piano, promette speranza: è la luce della guerra.
" E
se Macbeth e lady Macbeth non fossero morti? Se fossero stati presi e tenuti
come prigionieri dai rivoluzionari, dal popolo e ora stagnassero in una
cella/camera in semi detenzione come ostaggi di un potere che ha paura di loro,
che non osa ucciderli, che non sa bene come utilizzarli, cosa farne di loro.
Abbiamo provato a scendere in una follia costretta, in un allucinato rapporto a
due claustrofobico e pieno di "non detti" (Roberto Galano)
di Letizia Amoreo - regia
Roberto Galano - con Maggie Salice e Roberto Galano - editing
audio Giorgio Castriota Skanderbergh - assistente regia Giorgia Ricucci - Scene
Nicola Delli Carri - Costumi Vize Ruffo - Produzione
Teatro dei Limoni – PUGLIA
-----
>>>
Giovedì 30 e venerdì 31 marzo
ore 20. 45
"ALFREDINO. L’ITALIA IN FONDO A
UN POZZO"
Lo spettacolo è il racconto della tragica
vicenda del piccolo Alfredo Rampi, precipitato a trentasei metri di profondità
nel pozzo di Vermicino, e dei tentativi di salvarlo nelle trentasei ore
successive. Una storia che ha sconvolto il paese nel 1981, con la prima diretta
no-stop a coprire un caso di cronaca, un evento mediatico che doveva
documentare una storia a lieto fine e che alla fine si è trasformato in uno
shock collettivo nazionale. Una storia che assomiglia a mille altre storie
italiane, fatta di improvvisazione, approssimazione, coraggio, cialtroneria,
conflitti tra poteri, politica, vanità, avente come protagonisti macchiette,
nani, acrobati, eroi, mezzibusti, politici... come se quel pozzo avesse avuto
il potere di risucchiare in un gorgo tutto il paese per poi risputarlo fuori
sempre uguale a se stesso, eppure per sempre mutato. Per molti dei commentatori
dell'epoca quell'evento segnò un punto di non ritorno, una sorta di svolta. In
quegli anni nasceva la Tv privata. Si realizzava quel mutamento antropologico
che Pasolini (morto lo stesso anno in cui nasceva Alfredino) aveva
profetizzato.
Il
personaggio centrale è Alfredino, quel bambino perduto, come fosse l'anima
dell'Italia, inghiottita dal buio, perduta per sempre, per sempre incastonata
in un diamante, come il blocco di ghiaccio azotato in cui fu conservato il suo
corpo, prima di recuperarlo dalla tenebra in cui è venuto a mancare a noi tutti
(Serena Piazza).
Regia Serena Piazza - drammaturgia Fabio Banfo - sound design Fabio Cagnetti - Produzione Effetto Morgana – LOMBARDIA
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EVENTO
OSPITE | ANTEPRIMA NAZIONALE
"ANAMONI"
Lo spettacolo di Teatro Danza prende spunto
dalla figura di Penelope omerica rielaborando il personaggio classico nella
rappresentazione di un’attesa instabile e mobile, spesso fine a se stessa. Anamoni è una Penelope contemporanea,
non c’è realmente nessun uomo da aspettare, né Proci da ingannare, ma solo uno
spazio da riempire sempre in bilico con il vuoto e una tessitura che non è
inganno del tempo, ma inseguimento e fuga, costruzione e creazione. Lo sguardo
di Anamoni si dilata nell’acqua. Vive
connessa a una muraglia galleggiante di porte e finestre, che è casa e
scialuppa. E da quel veliero fatiscente osserva il mare e attende. Compone il
suo quadro di corde, reti e stoffe che legano telai di vecchie finestre, la sua
fragile imbarcazione, un suggestivo mosaico dove risiede, lavora… Unico rifugio
nel mare della sospensione a cui la costringe l’attesa. Attesa di un ritorno e
di qualcosa che nasca da quelle acque, o attesa di una partenza, di un vento
che la spinga lontano da quel luogo sospeso. Tessere e disfare si trasformano
in una danza ritmica, temporale, alternata a momenti di stasi fra trame e spazi
di tessuto.
La
dimensione di Anamoni è una memoria sonora, visionaria e materica. La memoria
contenuta nell’oggetto di una vecchia finestra che ha visto e atteso.
L’elaborazione dello spettacolo ha inizio nella ricerca e recupero di vecchi
infissi, reti da pesca e materiali in disuso che vengono ricontestualizzati
attraverso il lavoro di costruzione della scenografia. La composizione della
coreografia nasce ed è strettamente collegata al momento dell’assemblaggio scenografico
(…) Dall’osservazione delle tensioni delle corde e dei tessuti sulla tela, e
dagli effetti di reazione al movimento del corpo in essi, nasce la musica che,
originale e composta per lo spettacolo, risuona dalla tela come se si
trasformasse in un’arpa, un organo, un tamburo, un violino... (Lisa Rosamilia)
ideazione
scenografia coreografia Lisa Rosamilia
- musica originale composta e diretta da Michele Sganga - al pianoforte Michele Sganga - al violino Lia Tiso - riprese audio e
sonorizzazioni Matteo de Rossi
postproduzione Studio Sonicview Roma - Produzione Compagnia Matroos - LAZIO
postproduzione Studio Sonicview Roma - Produzione Compagnia Matroos - LAZIO
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La
Giuria del DOIT Festival – Drammaturgie
Oltre Il Teatro
Si
ringraziano i membri della giuria del DOIT Festival:
Chiara
Girardi – operatrice teatrale, collabora con il Progetto Goldstein, Teatro
dell’Orologio, CK Teatro, Synergie Teatrali e Compagnia teatrale Vuccirìa
Gertrude
Cestiè – critico teatrale e ufficio stampa, diploma Master in Critica Giornalistica presso
Accademia D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, collabora con le riviste
Recensito, Scene contemporanee e Brainstorming culturale
Antonio
Mazzuca – editore e caporedattore Teatro Roma della rivista Gufetto Mag
Massimo
Mirani – attore teatrale e cinematografico e autore
Daniele
Rizzo - fondatore e direttore della rivista culturale Persinsala
Emiliano
Russo – regista, diplomato presso Accademia D’arte Drammatica “Silvio D’Amico”,
vincitore del Premio Migliore Regia DOIT Festival 2016
Adriano
Sgobba – critico teatrale e responsabile Comunicazione e Social della rivista
di cultura e spettacolo Recensito, tutor del Master in Critica Giornalistica
presso Accademia D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”
Docenti
di scuole romane e organizzatori di progetti teatrali e culturali: Elena
D’Elia, Maria Pia Iannotta, Simona Lacapruccia e Rossella Rossi
Si
ringraziano i teatri che hanno aderito alla rete: Il Moscerino di Pinerolo
(TO), Teatro Studio Uno di Roma, Ar.MaTeatro di Roma, Teatro Dei Limoni di
Foggia, TRAM di Napoli e Teatro Trastevere di Roma.
Indirizzo: via Ruggero di Lauria 22 - Roma
Facebook di riferimento teatro: www.facebook.com/ArMaTeatro-340104629710399/
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CONFERENZE
"Nascere, vivere e morire con Gino Vitiello"
Sala consigliare del Comune di Arcidosso - Arcidosso
(GR)
sabato 1 aprile ore 18.30
Con riferimento al libro di Chögyal
Namkhai Norbu “Nascere, Vivere e Morire”, l'incontro illustrerà il
significato e le caratteristiche della preziosa condizione umana, il modo
corretto di usare il nostro corpo secondo la millenaria Medicina Tibetana e
infine il tema della morte e della rinascita secondo la visione del Buddhismo
Tibetano.
In collaborazione con il MACO, Museo
di Arte e Cultura Orientale, inaugurato il 10 Dicembre 2016 presso il Castello
Aldobrandesco di Arcidosso alla presenza di personaggi illustri e personalità
istituzionali, e il Comune di Arcidosso
si terranno una serie di interessanti conferenze pubbliche riguardanti la
millenaria tradizione buddista tibetana, che sta riscuotendo anche nel mondo
occidentale sempre più consensi e partecipazione. Partendo dagli insegnamenti
di Chögyal Namkhai Norbu, studioso
di fama mondiale, nel corso delle conferenze verranno approfonditi i principi,
i significati e l’applicazione nel quotidiano della filosofia buddista
tibetana, con particolare attenzione al tema della morte e della rinascita per
giungere a una migliore consapevolezza di sé anche attraverso la lettura del
mondo onirico.
Seguiranno:
6 maggio Castello Aldobrandesco di
Arcidosso, Sala conferenze, ore 18.00
La Vita del Buddha con
Fabian Sanders
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7 maggio Merigar, Sala di lettura
della Biblioteca, ore 15.00
La figura di Guru
Padmasambhava con Fabian Sanders
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3 giugno Castello Aldobrandesco di
Arcidosso, Sala conferenze, ore 18.00
Introduzione al
Buddhismo Tibetano con Fabian Sanders
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23 giugno Castello Aldobrandesco di
Arcidosso, Sala, Sala conferenze, ore 18.00
I sogni lucidi con
Michael Katz
Informazioni:
INGRESSO GRATUITO
Indirizzo:
Piazza del Castello, 1 Arcidosso (GR)
Sito
di riferimento: www.dzogchen.it
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LIBRI
Presentazione del libro
“METAFORE PER RESTARE UMANI”
del dott. Luigi
Gallo
Biblioteca Capotosti - Santa Marinella (Roma)
venerdì 31 marzo 2017,
ore 18.00
Un saggio
filosofico tra linguaggio e bioetica, incentrato sui rischi delle mutazioni del
genoma umano.
Interverrà il critico letterario e saggista Filippo La Porta.
Informazioni:
INGRESSO GRATUITO
Indirizzo:
via Aurelia 310 - Santa Marinella (Roma)
Facebook di riferimento: www.facebook.com/pages/Biblioteca-Comunale-Santa-Marinella/128863477197601?fref=ts
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ARTE
"TOULOUSE- LAUTREC. La Belle Époque"
AMO - Palazzo Forti - Verona
da sabato 1
aprile a domenica 3 settembre 2017
Parigi, fine Ottocento; la vita bohémienne, gli artisti di
Montmartre, il Moulin Rouge, i postriboli, i teatri, le prostitute. Questa è la
realtà che vive e rappresenta Henri
de Toulouse-Lautrec (1864-1901), diventandone il più noto
interprete.
Alto un metro e cinquantadue - era affetto da una forma di nanismo - e morto a meno di 36 anni devastato dalla sifilide e dall’alcolismo, Toulouse-Lautrec divenne noto soprattutto per i suoi manifesti pubblicitari e i ritratti di personaggi dell’epoca. Sue sono le immagini, ben impresse nell’immaginario collettivo, del balletto al Moulin Rouge e di Aristide Bruant e delle discinte prostitute nelle maisons closes (le case chiuse) in cui aveva il suo atelier.
170 opere provenienti dall’Herakleidon Museum di Atene. Curata da Stefano Zuffi, la mostra è patrocinata dal Comune di Verona ed è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
Alto un metro e cinquantadue - era affetto da una forma di nanismo - e morto a meno di 36 anni devastato dalla sifilide e dall’alcolismo, Toulouse-Lautrec divenne noto soprattutto per i suoi manifesti pubblicitari e i ritratti di personaggi dell’epoca. Sue sono le immagini, ben impresse nell’immaginario collettivo, del balletto al Moulin Rouge e di Aristide Bruant e delle discinte prostitute nelle maisons closes (le case chiuse) in cui aveva il suo atelier.
170 opere provenienti dall’Herakleidon Museum di Atene. Curata da Stefano Zuffi, la mostra è patrocinata dal Comune di Verona ed è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
Immagine: Henri
de Toulouse-Lautrec, Jane Avril (Before Letters),
1893, Color Lithography, 124x91,5 cm, © Herakleidon Museum, Athens Greece
AGSM, main sponsor ha contribuito significativamente alla sua
realizzazione. - Generali,
partner di Arthemisia per Valore
Cultura, offre gratuitamente a tutti i visitatori l’audioguida della
mostra. - La mostra vede come sponsor
tecnico Trenitalia, media partner RMC - Radio Monte Carlo e L’Arena, hospitality partner Due
Torri Hotel Verona e champagne
partner Maison Perrier
Jouët. - L’evento è consigliato da Sky Arte HD. - Il catalogo è edito da Skira.
Indirizzo: Via Abramo Massalongo, 7 - Verona
Sito di riferimento:
www.arenamuseopera.com
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"Latitudini Urbane"
di Mario D'Amico
a cura di
Romina Guidelli
GALLERIA VITTORIA - Roma
da mercoledì 29 marzo a domenica 9 aprile 2017, vari orari
La mostra sarà inaugurata mercoledì 29 marzo 2017 alle ore 18.00
Per la prima volta alla Galleria Vittoria la
personale di Mario D’Amico dal titolo “Latidudini Urbane”, a cura di Romina
Guidelli.
Un 'mondo' di elementi rielaborati, finalizzati a
creare il linguaggio pittorico caratteristico di Mario D’Amico attraverso i
suoi cromatismi dai caratteri accattivanti e attraverso le sue città
visionarie.
In mostra, fino al 9 aprile, la ricerca artistica
di Mario D’Amico con una collezione di opere che porterà il visitatore a
viaggiare lungo il percorso dell'artista, accompagnandolo nelle “Latitudini
Urbane”.
Scrive di lui la curatrice Romina Guidelli
"Anche le città credono d’essere opera della
mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una
città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una
tua domanda”, con queste parole Marco Polo racconta al sovrano Kublai Kan cosa
è rimasto in lui delle cinquantacinque città dal nome di donna in cui dice di
essersi imbattuto lungo il cammino...
Le città sono come le persone, vogliono essere
‘abitate’ per essere conosciute e scoperte. E’ questione di cura e di
attenzione agli umori del cielo, essi sono i reali artefici dei colori delle
architetture.
Mario D’Amico osserva in silenzio la sua città,
ascolta i suoni dei risvegli nel giorno e i consigli nella notte. Quella stessa
città in cui vive, così popolata in realtà, ma così ‘sola’ agli occhi
dell’artista, è Musa su cui l’occhio s’appoggia per leggere la vita che accade
dentro e davanti al cemento, modificandone l’aspetto...
Informazioni:
INGRESSO GRATUITO
Indirizzo: via Margutta,
103 - Roma
Sito di riferimento:
www.galleriavittoria.com
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PROSEGUONO...
"JEAN-MICHEL BASQUIAT. New York City"
(Opere dalla Collezione Mugrabi)
a cura di Gianni Mercurio
Chiostro
del Bramante - Roma
da venerdì 24 marzo a domenica 2 luglio 2017 - vari orari
da venerdì 24 marzo a domenica 2 luglio 2017 - vari orari
Con una grande mostra a Roma che
racchiude le sue opere più importanti, il
Chiostro del Bramante rende omaggio al pittore Jean-Michel Basquiat,
figura iconica e controversa della cultura newyorkese degli anni ’80.
Continua il
percorso di ricerca e indagine da parte di DART Chiostro del Bramante sulle
personalità più influenti dell’arte, con una esposizione che indaga le origini e l’importanza della street art e
dei graffiti, dopo il grande successo di “LOVE. L’arte contemporanea
incontra l’amore” che ha registrato un afflusso di oltre 150 mila visitatori.
Più di 90 opere caratterizzate per la
maggior parte da tele di grandi dimensioni e realizzate dal giovane writers
americano, racconteranno del rapporto di Jean-Michel Basquiat con la sua nativa New York e di quelle strade che
gli forniranno delle tele bianche su cui l’artista dalle origini afro-americane
inciderà i tratti distintivi e indelebili della sua arte.
Una corona, icona ricorrente nei suoi capolavori e simbolo dell’orgoglio di
appartenere alla cultura afro-americana, per celebrare un genio immortale.
Mostra prodotta e organizzata da
DART Chiostro del Bramante e Gruppo Arthemisia, in collaborazione con
Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni
Culturali. Sponsor tecnico : Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato. Media
Coverage by Sky Arte HD.
Indirizzo: Via Arco della
Pace 5 - Roma
Sito di riferimento:
www.chiostrodelbramante.it
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"Aeterna"
ESPOSIZIONE TRIENNALE DI ARTI VISIVE A ROMA
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano,
promossa dalla società Start, con la gestione e l’organizzazione del Gruppo
Arthemisia, la mostra - curata quest’anno da Gianni Dunil - è allestita su circa
1000 metri quadrati, con 235 artisti e 253 opere esposte.
COMPLESSO DEL VITTORIANO
ALA BRASINI - Roma
da sabato 26 marzo a sabato 22
aprile 2017, vari orari
“Aeterna” è il titolo della terza Esposizione
Triennale di Roma, che aprirà al pubblico dal 26 marzo al 22 aprile 2017 presso
il Complesso del Vittoriano - Ala Brasini. Come per le precedenti edizioni,
anche questa volta la Triennale ha voluto un coinvolgimento dell’intera città
grazie ai due Padiglioni Nazionali esterni: Palazzo Velli Expo e la Fondazione
Venanzo Crocetti.
La Triennale di Roma 2017 sarà inaugurata dal conte
Daniele Radini Tedeschi e dal professore Achille Bonito Oliva in data 25 marzo
2017 ore 16.00 presso il Complesso del Vittoriano; sempre nella medesima data e
negli stessi orari sarà inaugurata la rassegna nelle sedi collaterali di
Palazzo Velli Expo e Fondazione Venanzo Crocetti.
Il tema su cui poggia l’intera manifestazione
consiste nella riflessione sul concetto di effimero contrapposto a quello di
eterno, sulle possibilità delle arti visive di rispondere ai valori sociali
contrastanti e tendenti sempre più verso un nichilismo tecnologico, un tilt
estetico, un azzeramento formale ed una linguistica dell’incomunicabilità. Gran
parte dei lavori selezionati riguardano i confini dell’astrattismo intesi come
confini del regno del Nulla, demarcati filosoficamente entro una dialettica
fatta di contaminazioni informali e immateriali.
Le riflessioni di fondo della mostra non sono altro
che una rielaborazione da parte del curatore Gianni Dunil sulle idee fondanti
dell’Estetica Paradisiaca, vera riforma artistica e sociale contrapposta alla
crisi delle avanguardie.
Tra gli artisti giovani in mostra si segnala la
presenza di Vittoria Malagò, autrice di interessanti disegni riguardanti il
tema dei soffioni, fiori effimeri e simbolo della caducità esistenziale,
perfetta risposta al tema generale della mostra “Aeterna”.
Tra gli autori più affermati è possibile annoverare
le presenze in mostra di artisti già partecipanti alla Biennale di Venezia, tra
cui Pier Domenico Magri, Sabrina Bertolelli, Aldo Basili e Roberto Miniati.
Il settore dedicato ai rapporti tra arte e moda è
invece riservato alla principessa Giacinta Ruspoli, stilista e raffinata
autrice di haute couture, con l’esposizione di scatti fotografici dedicati alla
sua ultima collezione.
Il
catalogo della mostra, a disposizione presso il bookshop del Vittoriano,
raccoglie le fotografie di tutte le opere esposte e reca una introduzione del
professor Vittorio Sgarbi.
Durante il periodo espositivo ci saranno
prestigiose presentazioni di libri presso la Sala Verdi esse rientrano nel
progetto “Triennale libri”, grande novità di questa terza edizione. Tra i
diversi appuntamenti d’arte è da segnalare:
Il 3 aprile, alle ore 17, la presentazione del
libro dell’artista Alberto di Fabio dal titolo “Nei cieli della mente” con
relatore Claudio Strinati, promossa da ShowEventi di Leopoldo Chizoniti;
L’8 aprile alle ore 17 invece Stefano Zecchi
presenterà il suo ultimo volume dal titolo “Paradiso Occidente”, incontro
promosso dall’associazione M.Arte.
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento:
www.ilvittoriano.com
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"COLERA"
di Borondo, Run, Servadio e del
trio Canemorto
GALLERIA
VARSI - Roma
da sabato 25 marzo a sabato 23 aprile 2017 - Orario Galleria: dal martedì al sabato ore 12.00 - 20.00, domenica ore 15.00 - 20.00, lunedì chiuso.
da sabato 25 marzo a sabato 23 aprile 2017 - Orario Galleria: dal martedì al sabato ore 12.00 - 20.00, domenica ore 15.00 - 20.00, lunedì chiuso.
Apertura mostra: Sabato 25 marzo, dalle 18.30 alle 22.00
La Galleria Varsi presenta l' esposizione di
monotipi realizzati da Borondo, Run, Servadio e dal trio Canemorto.
"Colera" è lo sviluppo di un progetto
nato spontaneo nel 2015 quando i sei artisti si sono ritrovati per caso a
Londra e hanno cominciato a incontrarsi nello studio di Servadio. A unirli
nello spazio di Hackney Wick l'affinità artistica e la presenza di un torchio
calcografico: la volontà condivisa di indagare le possibilità del monotipo.
Dal greco monos “uno” e typos “impressione”, il monotipo
si configura come medium ibrido, al limite tra la pittura e la stampa e ha come
risultato un’opera unica, la quale porta dietro i suoi “fantasmi”, la cui
matrice è destinata inesorabilmente a sparire.
Il monotipo viene ottenuto dalla pressione di una lastra (inizialmente
di metallo e in seguito di legno, vetro e plexiglass) dipinta a inchiostro o
colori ad olio, su supporto cartaceo. L’immagine, concepita al rovescio, viene
realizzata utilizzando pennelli, punte, rulli e strumenti originali, insoliti,
di diversa natura. Una forma d’arte intellettuale e sensoriale i cui principi regolatori
ammettono libertà e consentono aperture ai diversi linguaggi e all’identità di
chi opera.
L’esito dell’esperienza londinese di Borondo, Canemorto, Run e Servadio
è una grande quantità di monotipi inediti e la volontà di proseguire il
percorso intrapreso e realizzare una nuova produzione di opere, a partire dagli
stimoli vissuti. Il titolo scelto per la mostra rivela l’atmosfera delle session
di stampa: “Quei giorni nel mio studio nevicavano fogli”, racconta Servadio.
Pavimento e corpi si tingevano di materia torbida, l’inchiostro era
dappertutto. Si stampava in continuazione, propositi nascevano e morivano sulla
carta nel tentativo di scoprire soluzioni formali che potessero soddisfare i
presenti e stimolarne altre infinite.
I sei artisti di nuovo insieme nello stesso periodo, in un unico spazio.
I loro pensieri e linguaggi si fonderanno per imprimere nuovi istanti.
Nevicherà ancora.
Nella Galleria Varsi lavoreranno per due settimane a stretto contatto,
generando più di duecento monotipi che andranno a depositarsi sulle pareti,
come una seconda pelle.
Informazioni:
INGRESSO GRATUITO
Indirizzo: via di
San Salvatore in Campo, 56 - Roma
Sito di riferimento:
www.galleriavarsi.it
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"Guerre Stellari – Play. La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni"
a cura Fabrizio Modina
Porto Antico di Genova,
Magazzini del Cotone - Modulo1 - Genova
da giovedì 9 marzo
a domenica 16 luglio 2017, vari orari
Dopo il grande successo ottenuto al Complesso del Vittoriano - Ala Brasini
di Roma, arriva ai Magazzini del
Cotone del Porto Antico di Genova - in una versione più ricca e interattiva - la mostra
dedicata all’affascinante universo di Guerre Stellari – Play, un mito
assoluto che ha incantato tre generazioni dal 1977 a oggi.
Oltre 1000 pezzi tra modellini, action figures e stampe d’epoca - alcune esposte per la prima volta in Italia - raccontano ai visitatori le scene e i personaggi più indimenticabili di un mondo che ancora oggi seduce e appassiona a livello globale.
A distanza di 40 anni dalla prima uscita nelle sale del primo film della saga (anniversario che sarà celebrato a maggio 2017), si conferma l’importanza mediatica di un fenomeno divenuto parte integrante della cultura popolare mondiale, della quale questa mostra rappresenta una delle molteplici sfaccettature, unica esposizione al mondo a narrare le pellicole attraverso il merchandising.
Guerre Stellari – Play. La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni si focalizza sull’aspetto ludico della leggendaria narrazione, utilizzando una selezione attinta dall’infinita produzione - partita nel 1977 - di merchandising a marchio Kenner (ora Hasbro) e che , curatore della mostra e uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifici, mette a disposizione del grande pubblico.
Ai più classici toys sono affiancati rarissimi pezzi vintage da collezione quali costumi, accessori, caschi e armi che, in scala reale, ricostruiscono con accurata presenza scenica quell’universo di valori e stereotipi che sono andati oltre il cinema per divenire icone universali.
Con il patrocinio del Comune di Genova e da un’idea di Kornice, è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia ed è curata da Fabrizio Modina.
L’evento vede come sponsor Generali Italia e media partner Il SecoloXIX e Radio Babboleo.
Oltre 1000 pezzi tra modellini, action figures e stampe d’epoca - alcune esposte per la prima volta in Italia - raccontano ai visitatori le scene e i personaggi più indimenticabili di un mondo che ancora oggi seduce e appassiona a livello globale.
A distanza di 40 anni dalla prima uscita nelle sale del primo film della saga (anniversario che sarà celebrato a maggio 2017), si conferma l’importanza mediatica di un fenomeno divenuto parte integrante della cultura popolare mondiale, della quale questa mostra rappresenta una delle molteplici sfaccettature, unica esposizione al mondo a narrare le pellicole attraverso il merchandising.
Guerre Stellari – Play. La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni si focalizza sull’aspetto ludico della leggendaria narrazione, utilizzando una selezione attinta dall’infinita produzione - partita nel 1977 - di merchandising a marchio Kenner (ora Hasbro) e che , curatore della mostra e uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifici, mette a disposizione del grande pubblico.
Ai più classici toys sono affiancati rarissimi pezzi vintage da collezione quali costumi, accessori, caschi e armi che, in scala reale, ricostruiscono con accurata presenza scenica quell’universo di valori e stereotipi che sono andati oltre il cinema per divenire icone universali.
Con il patrocinio del Comune di Genova e da un’idea di Kornice, è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia ed è curata da Fabrizio Modina.
L’evento vede come sponsor Generali Italia e media partner Il SecoloXIX e Radio Babboleo.
Indirizzo: Calata Molo Vecchio, 15 - Genova
Sito
di riferimento:
www.centrocongressigenova.it
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"GIOVANNI BOLDINI"
A cura di Tiziano Panconi e Sergio Gaddi
Una delle più ricche e spettacolari esposizioni antologiche degli ultimi decenni con oltre 150 opere, fra oli e pastelli tra i più rappresentativi della produzione di Boldini e di altri artisti coevi, oltre a una piccola selezione di disegni su carta e incisioni
COMPLESSO DEL VITTORIANO
ALA BRASINI - Roma
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento
italiano, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione
Lazio, la grande retrospettiva è organizzata e prodotta dal Gruppo Arthemisia in
collaborazione con l’Assessorato alla
Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale ed
è curata da Tiziano Panconi e Sergio Gaddi.
Il fascino femminile, gli abiti sontuosi e fruscianti, la Belle Époque, i salotti, l’attimo fuggente: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria.
Le opere provengono dai principali musei internazionali quali il Musée d’Orsay di Parigi, l’Alte Nationalgalerie di Berlino, il Musée des Beaux-Arts di Marsiglia, gli Uffizi di Firenze, il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e da prestigiose collezioni privatedifficilmente accessibili.
Sessanta diversi prestatori sono stati sapientemente coordinati in quattro anni (questo il tempo di preparazione della mostra) daTiziano Panconi – autore del catalogo ragionato di Boldini del 2002 – con la collaborazione di Sergio Gaddi, per portare in mostra anche 30 opere di artisti contemporanei a Boldini, quali Cristiano Banti, Vittorio Matteo Corcos, Giuseppe De Nittis, Antonio de La Gandara, Paul-César Helleu, Telemaco Signorini, James Tissot, Ettore Tito, Federigo Zandomeneghi.
“Ospite d’eccezione” al Vittoriano anche il capolavoro simbolo della Belle Époque e della Palermo felicissima: la grande tela dedicata a Donna Franca Florio (1901-1924).
La mostra vede come sponsor Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia e media partner Dimensione Suono Due. - L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da Arthemisia/Skira.
Immagine: Giovanni
Boldini, Ritratto di Donna Franca Florio, 1901-1924.
Olio su tela, 221x119 cm, AMT Real Estate SPA in c.p.o
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento:
www.ilvittoriano.com
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"MANOLO BLAHNIK. The Art of Shoes"
a cura di Cristina Carrillo
de Albornoz
promossa da Comune
di Milano Cultura, Direzione Musei Storici
prodotta e organizzata
da Arthemisia Group in collaborazione con Manolo
Blahník.
PALAZZO MORANDO/Costume moda immagine - Milano
da giovedì 26 gennaio a domenica 9 aprile 2017, vari orari.
Palazzo Morando è la sede deputata alla conservazione e alla valorizzazione del ricchissimo patrimonio di abiti e accessori antichi e moderni del Comune di Milano. La civica raccolta di calzature attualmente comprende circa 300 esemplari databili tra il XVI e il XX secolo: dalle scarpe rinascimentali ritrovate durante gli scavi intorno all’area del Castello Sforzesco di Milano, all’alta moda. La mostra si configura quindi come un’occasione di reciproca valorizzazione, tra l’oggetto antico musealizzato e le moderne creazioni dello stilista.
Prima esposizione in Italia dedicata all’iconico couturier spagnolo, nelle stanze della Pinacoteca e dell’appartamento Morando Attendolo Bolognini è in mostra una nutrita selezione di scarpe (212 modelli) e disegni (80) che coprono 45 anni di attività dello stilista.
La mostra è un’occasione irripetibile per ammirare le migliori creazioni calzaturiere, vere e proprie opere d’arte che proprio in Italia, nell’hinterland milanese, prendono forma in aziende che ancora portano avanti una vocazione artigianale. Ma non solo:l’esposizione intende raccontare ed evocare la profonda influenza che l’arte e la cultura italiana hanno avuto e hanno ancora oggi sullo stilista. Dalla scultura greco-romana al barocco, dal capolavoro di Luchino Visconti - Il Gattopardo - ai coralli di Sicilia, tutto questo e molto altro ancora si ritrovano nelle scarpe visionarie di Manolo Blahník.
Milano è stata scelta dallo stilista per il suo forte legame con l’Italia, patria dell’arte e dell’artigianato riconosciuti in tutto il mondo, e Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, proprio in virtù della sua stessa vocazione, è la cornice prestigiosa e ideale per ospitare questa mostra.
Custoditi nell’archivio privato dello stilista che conta oltre 30.000 modelli, Manolo e la curatrice Cristina Carrillo de Albornoz hanno selezionato 212 scarpe e 80 disegni. Questi ultimi rappresentano una riflessione personale del lavoro del grande designer e attraverso la loro essenza rivelano le sue passioni, che sono la fonte della sua ispirazione: le espressioni artistiche quali l’architettura, l’arte, la letteratura e il cinema, la botanica, la cultura di paesi quali l’Italia, la Russia e la Spagna nonché la storia del XVIII secolo.
In questa visione unica del “DNA del design” e del colorato universo di Manolo Blahník, la mostra invita il pubblico a pensare la scarpa in modo diverso, al di là della moda e a considerarla come puro oggetto, fantasioso e dinamico: una forma d'arte con personalità propria e indipendente.
Oltre alle calzature di Manolo Blahník, nelle Sale museali del palazzo è esposto un piccolo nucleo di scarpe provenienti dalla collezione delle Civiche Raccolte Storiche selezionato da Chiara Buss, storica del costume e del tessuto. Non tanto un confronto, quanto una sorta di controcanto dove i modelli antichi convivono con le creazioni di Manolo, impreziosendosi a vicenda e, al contempo, rendendo chiaro il percorso creativo che ha caratterizzato l’evoluzione della calzatura nel corso di cinque secoli, dal Cinquecento sino ai primi anni Novecento.
L’esposizione è accompagnata dal catalogo firmato da Cristina Carrillo de Albornoz e pubblicato in edizione italiana Skira e in edizione inglese Rizzoli.
La mostra vede come sponsor tecnico Trenitalia, hotel partner Four Seasons ed è consigliata da Sky Arte HD.
Foto: Manolo Blahnik Suntaxa, primavera / estate
2013 Sandalo in lino e nap
Indirizzo: via Sant'Andrea, 6 - Milano
Sito di riferimento:
www.costumemodaimmagine.mi.it
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"Artemisia Gentileschi e il suo tempo"
Nasce da un’idea di Nicola Spinosa ed è curata dallo stesso Spinosa per la sezione
napoletana, da Francesca
Baldassari per la sezione
fiorentina, e da Judith Mann per
la sezione romana.
Con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura.
Con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura.
Museo di Roma - Palazzo
Braschi - Roma
da mercoledì 30 novembre 2016 a domenica 7 maggio 2017 - vari orari
Un viaggio nell’arte della prima metà del XVII secolo seguendo le tracce di una grande, vera donna. Una pittrice di prim’ordine, un’intellettuale effervescente, che non si limitava alla sublime tecnica pittorica, ma che seppe, quella tecnica, declinarla secondo le esigenze dei diversi committenti, trasformarla dopo aver assorbito il meglio dai suoi contemporanei, così come dagli antichi maestri, scultori e pittori. La parabola umana e professionale di Artemisia Gentileschi (1593-1653), straordinaria artista e donna di temperamento, appassiona il pubblico anche perché è vista come un’antesignana dell’affermazione del talento femminile, dotata di un carattere e una volontà unici. Un talento che le consentì, giovanissima, arrivata a Firenze da Roma, prima del suo genere, di entrare all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze; che le fece imparare, già grande, a leggere e scrivere, a suonare il liuto, a frequentare il mondo culturale in senso lato; una volontà che le consentì di superare le violenze familiari, le difficoltà economiche; una libertà la sua che le permise di scrivere lettere appassionate al suo amante Francesco Maria Maringhi, nobile raffinato quanto tenero e fedele compagno di una vita. Una tempra la sua, che pure sotto tortura (nel processo che il padre intentò al suo violentatore Agostino Tassi) le fece dire: “Questo è l’anello che tu mi dai et queste le promesse”, riuscendo così a ironizzare, fino al limite del sarcasmo, sulla vana promessa di matrimonio riparatore.
Copre l’intero arco temporale della vicenda artistica di Artemisia Gentileschi e consentirà al visitatore di ripercorrere vita e opere dell’artista a confronto con quelle dei colleghi: circa 100 sono in totale le opere in mostra, provenienti da ogni parte del mondo, da prestigiose collezioni private come dai più importanti musei in un confronto serrato tra l’artista e i suoi colleghi, frequentati, a Roma, come a Firenze, ancora a Roma e infine a Napoli, con quel passaggio veneziano di cui molto è da indagare, così come la breve intensa parentesi londinese.
È accompagnata da un catalogo edito
da Skira che
dà conto dei diversi periodi artistici e umani di Artemisia e riporta le schede
delle opere esposte, frutto dei più recenti studi scientifici e degli ultimi
documenti rinvenuti.
Sponsor della mostra Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Indirizzo: piazza
San Pantaleo, 10 - Roma
Sito di
riferimento: www.museodiroma.it
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta
di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …